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lunedì 16 dicembre 2013

quel simpaticone di Matteo

Matteo Renzi, alcade di FloRenz e comandante del PD, detta le sue strategie.                                                                  

Possibile che uno che è diventato leader di un partito anche, anzi, principalmente, coi voti delle suore e del clero faccia simili ricatti?

«Te lo dico io, Beppe Grillo, firma qua. Hai 160 parlamentari decisivi per fare le cose su cui 8 milioni di italiani ti hanno votato. Via il Senato, tagli alle regioni, nuova legge elettorale: tu appoggi il nostro programma e noi restituiamo subito i rimborsi elettorali. Il Paese aspetta le riforme. Se ci stai, si fa. Se non ci stai, sei un chiacchierone. L'espressione buffone vale per te».

Questa è la condizione politica per restituire i rimborsi?

Ma continuare su queste linee gli si dà troppa importanza e credibilità. Quindi basta! Anche tu, caro Matteo sei come gli altri se non peggio!
Tu dici di conoscere i problemi reali dei cittadini e vuoi ricucire il rapporto con la politica ma facendo così peggiori l'impareggiabile criterio di fare quella Politica che tutti noi auspichiamo.

Le necessità per alcune fasce sono diventate vere emergenze e nelle emergenze le deroghe non possono essere prorogate. Ogni giorno che passa è un insulto alla gente che soffre.
Ti riempi la bocca con l'esito delle primarie ma dimentichi che tantissimi italiani, di proposito, non hanno votato. Il malcontento monta. Continua così e darai spazio all'altro Matteo che chiama a raccolta i suoi forconi, quelli verdi, mentre blatera parole insensate contro l'Europa ma di sicuro effetto.

Ma non c'è bisogno delle mie analisi, visto che tu dici di essere per e con la gente, perciò non ti ricordo le aziende e gli imprenditori costretti a chiudere licenziare (uccidersi) eccetera eccetera eccetera.

Sai che ti dico? Non sono pessimista. Figurati, ho dato fiducia a tutti, persino a Monti e al suo governo tecnico. Ora basta. Se vuoi fiducia guadagnatela: meno parole, nessuno show ma fatti concreti. Perché chi soffre dei mali odierni non ha tempo e voglia di aspettare.
Lavate tra voi le beghe e portate ai cittadini i cambiamenti urlati dai palchi del politichese.

Non serve una lingua affilata come una spada e neanche sembrare non inclini alle lusinghe del potere.
Di figure alla Cyrano de Bergerac hanno già scritto e rappresentato magistralmente tante, troppe volte.

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