"Parole taglienti, 2008" |
Oltrepassata la porta della
fanciullezza lentamente ci si spoglia anche della visione
semplificata della realtà. Ci si accorge che il mondo non è più
circoscritto dagli affetti familiari e neanche riducibile alla
formuletta bene/male.
Fatta un po' d'esperienza si capisce
che la distanza tra ciò che si considera bene e ciò che è ritenuto
male è dilatata dagli eventi. E, fatta eccezione per la sacralità
della vita, quindi abiurando la frase di romana memoria “mors tua
vita mea” si riconsidera positivamente persino il machiavellico
“fine giustifica i mezzi”.
Senza addentrarci sulle necessità dei
singoli interessi, c'è, a mio avviso, un solo grande, importante, liberatorio
interesse che dovrebbe accomunare tutti i popoli: la cultura
nell'accezione ampia del termine, perché, sola arma che rende liberi da egoismi e
preconcetti strumentali.
Sei d'accordo?
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