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domenica 17 marzo 2013

Boldrini e Grasso, che Italia sarà?

Vediamo di semplificare:

aore12
Sono stati eletti i presidenti del senato e della camera.
Laura Boldrini alla Camera e Pietro Grasso al senato. Del secondo presidente sappiamo molte cose ma della Boldrini ben poco. Nella sua biografia c'è scritto che ha lavorato in rai e poi è stata cooptata nelle faccende umanitarie dell'onu e della fao, dove si è occupata prevalentemente di produzioni radio e video. È stata portavoce italiana e a preso parte al programma alimentare mondiale fino a diventare portavoce dell'alto commissario per i rifugiati. (grazie a chi o cosa?)

in questo turno elettorale, dicono che militi nelle fila di sel, appoggiata fortemente da Niki Vendola ma i fatti dicono sia sponsorizzata dal mondo cattolico.

Nel complesso, visti i giochi messi in campo dalle menti politiche per accaparrarsi i punti cardine delle alte cariche istituzionali, c'è da accogliere con favore la scelta di quei grillini che hanno evitato la disfatta dei democratici al senato.


E, conseguenzialmente, non si può che dissentire da quanto scrive Grillo sul suo blog:

Nella votazione di oggi per la presidenza del Senato è mancata la trasparenza. Il voto segreto non ha senso, l'eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il MoVimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto.
Nel "Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento" sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato:
- Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.
Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze.”

Anche perché, se si parla di trasparenza, le riunioni dei grillini per le votazioni al senato sono state tenute segrete e non sono andate in diretta streaming come avevano preannunciato durante la campagna elettorale.

Ma non è questo il vero nodo da sciogliere.
Le Camere sono espressione democratica del Paese e quindi è necessario mondarle dalle strategie pregiudizievoli agli interessi dei cittadini.

Lascia un po' sconcertati, ma non troppo, la decisione di scelta civica. Lasciare scheda bianca è stato un gesto pilatesco e pericoloso. Ma per loro, i montiani, forse, è meglio così. Perchè mentre gli altri litigano, Monti & C., continueranno a governare l'Italia indisturbati.

Ma visto e sentito il proclama d'insediamento della Laura Boldrini, che è in sintonia con i pensieri alti di Papa Francesco, chissà se Monti insisterà con la politica del rigore per i poveri e la manica larga per i benestanti, oppure sarà condizionato dagli ultimi eventi.

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