«Il M5S non darà alcun voto di
fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che
rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle». «Se Bersani
vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin
dalle ultime elezioni - aggiunge - lo voteremo di slancio (il M5S ha
rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in
calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione».
Napolitano è preoccupato per l'ondata
di populismo che sta invadendo l'Europa.
secondo alcune fonti, avrebbe detto nel
corso di un incontro con intellettuali tedeschi di essere “molto
preoccupato per il populismo”, “conseguenza degli errori della
classe politica”. in merito alle elezioni, ai giornalisti che lo
hanno avvicinato al suo arrivo a Monaco dove è iniziata la sua
visita di Stato nella Repubblica Federale di Germania ha detto: “Il
Presidente della Repubblica può solo attendere con eguale rispetto
per tutti che le forze politiche rappresentate in Parlamento facciano
le loro riflessioni alla luce del risultato delle elezioni e gliele
riferiscano in occasione delle consultazioni al Quirinale”.
Monti sta studiando le contromosse «Non perché il professore voglia per sé una poltrona» , dicono i suoi, «ma per rassicurare i mercati ed evitare una nuova tempesta finanziaria contro l’Italia, non basta di certo un governo del Pd con l’appoggio esterno o interno dei grillini. Ci vuole ben altro».
MA, MASS MEDIA E POLITICI, L'HANNO
CAPITO CHE E' IN GIOCO LA VITA DELLE PERSONE? E che se siamo arrivati
a questo punto di non ritorno lo dobbiamo ai burattinai della finanza
creativa e ingegneristica delle banche e ai politici che li hanno lasciati fare? Abbiamo per caso dimenticato
l'Argentina di qualche anno fa? I bond argentini, la parmalat,il
banco ambrosiano e lo ior etc etc?
ps. non ci trovo niente di male nelle
esternazioni di Grillo. Anzi le appoggio appieno! Basta con i
privilegi alla casta! Belva insaziabile anche quando è bocciata
grazie alla creatività oscena dei “politici onesti” che
s'inventano fondazioni per respirare odori romani anche quando sono
messi in pensione. Per esempio, sapete che fine farà Fini dopo la
bocciatura elettorale?
Fini resterà a Roma.
Ma non sarà a lungo un disoccupato eccellente. È per diritto il nuovo presidente della Fondazione della Camera. Dicono che sia in fase di scioglimento ma fin quando l'ente è in vita lui ci abita.
La Fondazione è una creaturina di Pier Ferdinando Casini del 2002. da allora tiene occupati gli ex presidenti di Montecitorio.
Lo scopo ufficiale è «realizzare una più ampia conoscenza e divulgazione dell’attività della Camera, di promuoverne l’immagine, di favorire e sviluppare il rapporto tra i cittadini e l’istituzione». Alla modica cifra di 600 mila euro l’anno sulle spalle dei contribuenti. Però, c'è da dire che nei vari tagli che hanno colpito il parlamento negli ultimi mesi entra anche la Fondazione. Quindi sono cambiati i benefit di cui possono godere gli ex presidenti della Camera. Dal 2023 non saranno più a vita ma si estingueranno dopo «10 anni dalla data di cessazione dalla carica di presidente». Lo scorso ottobre, poi, ne è stata decisa la chiusura.
Fino a quando sarà attiva, però, Fini potrà avere a disposizione uffici, segretari e auto di servizio. Il tutto nella comoda sede di Palazzo Theodoli-Bianchelli, accanto alla Camera dei deputati.
Ma non sarà a lungo un disoccupato eccellente. È per diritto il nuovo presidente della Fondazione della Camera. Dicono che sia in fase di scioglimento ma fin quando l'ente è in vita lui ci abita.
La Fondazione è una creaturina di Pier Ferdinando Casini del 2002. da allora tiene occupati gli ex presidenti di Montecitorio.
Lo scopo ufficiale è «realizzare una più ampia conoscenza e divulgazione dell’attività della Camera, di promuoverne l’immagine, di favorire e sviluppare il rapporto tra i cittadini e l’istituzione». Alla modica cifra di 600 mila euro l’anno sulle spalle dei contribuenti. Però, c'è da dire che nei vari tagli che hanno colpito il parlamento negli ultimi mesi entra anche la Fondazione. Quindi sono cambiati i benefit di cui possono godere gli ex presidenti della Camera. Dal 2023 non saranno più a vita ma si estingueranno dopo «10 anni dalla data di cessazione dalla carica di presidente». Lo scorso ottobre, poi, ne è stata decisa la chiusura.
Fino a quando sarà attiva, però, Fini potrà avere a disposizione uffici, segretari e auto di servizio. Il tutto nella comoda sede di Palazzo Theodoli-Bianchelli, accanto alla Camera dei deputati.
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