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martedì 29 gennaio 2013

l'ha detto la televisione, censuriamo il web

courtesy archivio M. Iannino "attualità" 2006, t.m.

L'ho sentito in tv stamattina intorno alle 7,30, su rai 1.


Caffè amaro questa mattina! Amaro, non perché senza zucchero ma per le cazzate che ho sentito mentre lo sorseggiavo. Che, come al solito, uscivano dalla bocca di alcuni esponenti della cosiddetta dirigenza ospite negli studi di rai 1. tra questi, l'hanno sparata grossa un signore di mezza età paffutello, con i capelli radi e bianchi, che rappresenta l'agcom e un altro signore mezzo calvo, sempre di mezza età. Convinti entrambi che si debba “morigerare” la libertà sul web specie in campagna elettorale in ossequio alla insulsa legge sulla par condicio in quanto, le esternazioni dei politici in tv rimangono visibili per pochi minuti mentre su internet godono dell'immortalità.
Di altra opinione, invece, un docente universitario che esponeva con dovizia di particolari le differenze esistenti tra il web e la televisione intesi come media.
Ma, cazzate a parte, ci si vuole togliere anche la possibilità di esprimere le personali opinioni sul comportamento di certa gente che fa della politica terreno di arricchimenti illeciti piuttosto che impegno civico?
Politicanti dotati dell'immoralità perpetua che troviamo puntualmente, “finché morte non ci separi”, ad ogni campagna elettorale? Teatranti dalle maschere multiformi. Che sanno commuoversi e convincere giusto il tempo di risalire in carrozza.

C'è rabbia in questo post? Oppure diffamazione?
Ritengo di no! A mio avviso c'è solo una opinione dettata dalla lettura dei fatti prodotti dalla gente che sale, scende, entra in politica e fa i propri interessi una volta raggiunto il potere decisionale.

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