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martedì 4 settembre 2012

matrimoni gay, affinità elettive e libertà civili

Il rapporto più bello è quello che non ha la necessità di essere suggellato da alcun legame contrattuale.
In natura è così!
Il sole sorge sulle teste (anche su quelle che non lo meriterebbero), gli alberi danno i frutti e il mare i pesci (che se volassero ad altezza giusta farebbero la goduria di alcuni ma sarebbero un grosso problema per altri. Immaginate una balena che si conficca nel culo di un baleniere e i delfini armati di fiocina per difendersi dalle mattanze, altro che sushi!).
Battute a parte, l'uomo, essendo l'animale in cima alla catena vivente perché, dice qualcuno, dotato di ragione, reputa conveniente indirizzare l'intelligenza per redigere argomentazioni a tutela del proprio benessere e quindi del patrimonio.

Salvo sporadici casi, nonostante si dica che “la legge è uguale per tutti” i fatti dimostrano il contrario. Persino nelle unioni matrimoniali è così! (inutile dilungarci in esempi. Chiunque, anche chi non è sposata/o guardando il menage dei genitori si accorge delle “differenze contrattuali” tra maschio e femmina).

Alcuni pensatori, dopo avere tessuto le lodi dell'amore, si mettono a declinare la realtà e deducono, da buoni osservatori che “il matrimonio è la tomba dell'amore. Come dargli torto?


A tal proposito, suonano strani gli editti dei vari esponenti gay che urlano nelle piazze e in ogni dove di voler coronare il loro sogno d'amore nel matrimonio con forza! Checché ne dicano le religioni, la Chiesa o le leggi degli Stati che si trovano a fronteggiare richieste del genere.

Al momento, alcune coppie gay cercano di tutelare i diritti legali del partenr con scritture private equipollenti. E ciò non è male. Anzi è un atto di sensibilità verso il più debole nel caso succedesse qualcosa d'irreparabile a chi è economicamente facoltoso, parenti e discendenti permettendo. Tra l'altro, alcune coppie comprano persino casa insieme, unendo le risorse e vivendo un menage in armonia con le loro affinità. Ecco, in casi simili credo basti la cointestazione dei beni. Ma poi, i gay sono adeguatamente informati e non debbo certo essere io a suggerire cosa fare. Dico solo che al loro posto starei a debita distanza dal matrimonio, personalmente non lo vedo di buon occhio neanche tra etero.

Chi ha la fortuna d'incontrare l'anima gemella e instaurare con essa un rapporto armonioso può e deve ritenersi fortunata/o. Ciò vale e sopperisce a tutti i suggelli contrattuali legalmente riconosciuti e negati.

Che l'amore regni e porti armonia nel mondo.

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