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giovedì 3 maggio 2012

l'urlo di Munch a New York batte tutti

New York;  Sotheby's asta record: L'URLO di Munch a 119,92mln$
L'ossessione di Munch raggiunge quota 119,92milioni di dollari in soli dodici minuti!, il battitore concede “l'urlo”, uno dei quattro della serie dipinta da Edvard Munch, ad un ignoto collezionista intervenuto telefonicamente all'asta newyorchese, da Sotheby's. Qualcuno pensa si tratti della figlia dello sceicco del Qatar, reginetta internazionale dei collezionisti d'arte.

Starno epilogo per un artista della caratura di Munch con la fama di misogino.
Malgrado il suo fascino, Munch, ebbe un rapporto difficile con le donne e “il Bacio” del 1895, una puntasecca di 119,5x118,5 cm custodita nel Nasjonalgalleriet di Oslo, testimonia la sua visione del rapporto tra maschio e femmina; qui, la donna, sembra assorbire, attraverso il bacio-amplesso, l'energia dell'uomo, attimo pericoloso per l'identità maschile.
Ma non per questo Edvard evitò di formare una famiglia.
All'età di cinque anni vide morire la madre di tubercolosi e da lì a poco perse anche la sorella maggiore nello stesso modo. Suo padre, medico, ossessionato dalla religione, morì quando Munch aveva diciotto anni. Edvard Munch non volle sposarsi per non trasmettere ai figli la tendenza genetica della malattia fisica e mentale. “Malattia e pazzia furono gli angeli custodi della mia culla”, dichiarò a proposito della sua infanzia. Il suo stile di vita, fatto di vagabondaggio e notti insonni, alcool e super lavoro, nel 1908, gli provocò una crisi nervosa che determinò il suo ritorno a Oslo dove visse fino alla sua morte.

Perfezionista, tormentato dalla costante incapacità di optare scelte definitive, ha realizzato diverse variazioni dello stesso tema con tecniche differenti: olio, tempera, xilografia, acquerello. Perciò esistono quattro copie de “l'urlo”; una, eseguita a tempera e pastello su cartone 91x73,5cm, si trova nella Nasjonalgalleriet di Oslo. Pare che il devoluto della vendita serva per la costruzione di un museo in Norvegia dedicato a Munch, anche se esiste dal 1963 il “Munch Museet”, imponente contenitore di migliaia di quadri, grafiche e sculture lasciate alla città di Oslo dall'autore.


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