minicrociera sullo jonio da Squillace a Pietragrande

Una giornata al mare sulla costa dei Saraceni. Da Squillace a Pietragrande.
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Il gommone è a riva. Davide, l’esperta guida che accompagna gli escursionisti e impartisce loro lezioni di vela sci nautico windserf e kitesurfing, indica i posti da occupare e le posizioni da assumere per salire o scendere. Ultimato il carico di villeggianti, lentamente il motore si avvia e porta il gommone fuori dal canale nautico segnalato dal cordone di galleggianti davanti alla spiaggia del porto rhoca beach villaggio club e centro congressi in Squillace.

Il mare è una tavola immobile e trasparente. I fondali non hanno segreti e man mano che ci avviciniamo alla scogliera, i cambiamenti cromatici ne rilevano la bellezza della costa apprezzabile solo via mare. Simile a un’enorme lente d’ingrandimento, l’acqua cristallina enfatizza i fondali animati dal tremolio leggero del moto ondoso prima di essere rotto dall’invadente anfibio gommato. Ma qui, la bellezza incanta i luoghi e le anime e trasforma tutto in poesia. Anche l’increspatura che si dirama a coda di rondine dietro le barche assume connotati poetici che riportano alla mente sensazioni oniriche. Sogni mai conclusi del tutto. Sogni che continuano nella realtà per quanti lo vogliono e sanno vedere oltre la corazza della corporeità.


 Il fondo sabbioso cede e accoglie nuovi spazi: scogli sommersi che a volte degradano improvvisi sviluppando fantasie e giochi nelle menti creative. Alcuni vedono fantasmi, denti di draghi, profili pietrificati dal capriccio di qualche divinità sulle cui pareti dimorano ricci e mitili che per proteggersi dai predatori umani si appiattiscono maggiormente alla superficie rocciosa. Qualcuno fa pesca subacquea, un ragazzino tende la canna da pesca appena comprata.
Il gommone è tra le vasche di Cassiodoro. Davide invita gli escursionisti a fare un bagno. Il tutto è troppo idilliaco perché risponda negativamente all’invito. La quiete delle acque è presto rotta dal ribollio dei tuffi e dagli schiamazzi dei villeggianti.
Alcune superfici sono rese viscide dalle alghe. I ragazzi giocano come se fossero sullo scivolo mentre i più attempati esortano alla prudenza. E c’è chi, incuriosito dalla struttura rocciosa chiede chiarimenti. Qualcuno riesce persino a catturare con le mani un microscopico avannotto che, dopo averlo mostrato a mo’ di trofeo, gli ridà la libertà.  

Si apprende che lì Cassiodoro, ormai in pensione da politico alla corte di Teodorico, nel VI secolo d.c. si dedica alla preghiera e agli studi dei vecchi testi che, grazie al lento lavoro degli amanuensi divulgano la cultura e rimpinguano le biblioteche europee. Cassiodoro studiò il moto delle maree e comprese che quelle vasche, opportunamente curate, potevano essere fonte di sostentamento per la comunità del monastero Vivariense, retto sempre dalla figura carismatica del monaco studioso calabrese, cosicché, dopo piccoli accorgimenti d’ingegneria, gli scogli a forma di vasche divennero allevamenti ittici. Per i monaci eremiti racchiusi in preghiera nelle grotte della scogliera, visibili dal mare, le vasche, quindi, erano una sorta di dispensa fresca e per noi rinfrescanti alvei accoglienti.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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