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martedì 1 marzo 2011

ad honorem


©by mario iannino, 2008; "ad honorem"


Quando i pixel illuminano cattivi maestri.

Alcuni strateghi della comunicazione ritengono che l’urlo, non quello struggente di Edvard Munch, quello scandalistico che provoca pruriti e spinge a partecipare alla kermesse, paghi nell’immediato.

È vero! Il più delle volte è così. I comunicatori della brutalità volgare hanno saputo ordire una rete dalle trame fitte e con essa catturano facilmente quanti rimangono nell’ozio mentale e si lasciano cullare dal gossip e dai programmi televisivi popolareschi d’infima qualità. Inutile elencarne i titoli.

Conoscerli per evitarli è un eufemismo per quanti sono caduti nella dipendenza lasciva dei vari gossippari di professione che presenziano nei talk show.

Ognuno di loro costruisce un personaggio accattivante forse perché bene remunerato o perché convinto del ruolo assunto da offrire al pubblico videota e lo impone anche perché richiesto dal pubblico.

Vediamo così moltiplicarsi gli scatti rabbiosi alla Sgarbi che non ammette contrarietà alle sue tesi e quindi pronto ad aggredire per dimostrarne l’esattezza; quelli accusatori alla Berlusconi in perenne ricerca di un nemico o di una strategia da offrire alla platea del momento, fare il pieno di consensi, secondo i sondaggi o lo share che misura gli umori dei telespettatori ma non la maturità intellettiva dei singoli.

Inutile, dicevo dilungare l’analisi citando le altre trasmissioni di approfondimento che tengono sulla brace morbosa della sessuofobia gli omicidi o le scomparse misteriose, gli amori variegati o promiscui, a pagamento di denaro contante o con assegnazioni di ruoli televisivi, politici o altro.

In Italia non è il primo caso e non sarà l’ultimo. Quello più scandaloso è stato consumato da Marco Pannella con la candidatura di Ilona Staller in arte Cicciolina per la camera dei deputati nella lista dei radicali. E per la prima volta l’incarico di parlamentare italiana fu ricoperto da una nota pornostar.

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