Pagine

martedì 28 dicembre 2010

moglie e buoi dei paesi tuoi

L’aria punge il volto rasato di fresco. Alzo il bavero del cappotto e continuo per la mia strada. Dal portone escono alcune persone cariche di pacchi. Dal rumore metallico proveniente dai voluminosi pacchetti s’intuisce il contenuto: vassoi e tegami, svuotati durante le feste.
“Ancora resiste l’usanza delle riunioni familiari”. Penso tra me. ma, non faccio in tempo ad ultimare il pensiero che l’espressione contrariata di uno del gruppo mi lascia di stucco:
“ ’ste femmine moderne so’ tutte le stesse: sfaticate e scostumate! Mò dico: che le costava alzarsi e collaborare, fare qualcosa per alleviare la fatica alla madre? E poi, che educazione è rivolgersi ai più grandi con quel piglio? No no si sono confusi i ruoli! I figli che vogliono insegnare ai padri come nascono i figli. I ragazzi che danno del tu indistintamente a chiunque e si prendono delle licenze che noi ai nostri tempi ce li saremmo sognati. Ma quali sognati: i vidivi i buffettuni ‘nto mussu! Altro chè! Ma siamo pazzi? non c'è più rispetto!!
Ma tu l’hai sentita a quella come si rivolgeva ai suoceri e come li trattava? Ma dov’è cresciuta? Forse pensa di essere emancipata? Oppure al suo paese si usa così?
Bòh! Io non lo so. Chiamatemi retrogrado, vecchio, misantropo ma queste cose non le concepisco e devo dare ragione a quelli che tengono fede a quel detto: moglie e buoi dei paesi tuoi.

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.