Il blogger può interagire con Roberto Saviano? O essendo figlio di un dio minore deve genuflettersi e chiedere permesso prima di avanzare chiarimenti e dubbi?
C’è un fatto curioso che ricorre sempre nel costume degli italiani. Invochiamo sempre la Carta Costituzionale e ne elogiamo, oltre che difendere i principi costituenti, però siamo sempre lì lì per disattenderli quando qualcuno esterna un concetto difforme al nostro. Specie se si parla di libertà!
Qualcuno disse che sarebbe morto pur di difendere il pensiero altrui anche se non condiviso e oggi, nell’era internet, chiunque lo voglia può interrogare e interrogarsi; chiedere chiarimenti anche ad alte personalità della cultura, spesso definiti tali da lobby affaristiche salvo sporadici casi, uomini politici ecc. ecc. insomma si potrebbe asserire di avere raggiunto un grado d’interlocuzione abbastanza democratico, anche se poi alle domande fatte nei blog non seguono risposte, anzi sono bacchettate come “ora tutti parlano, si sentono in diritto di dire la loro pur non conoscendo i fatti!”. Ma è proprio questo il punto! Un individuo qualsiasi può esporre una titubanza o fare domande a Roberto Saviano senza sentirsi tacciato di “ignorante, di parte, malavitoso o colluso?”. Perché, se non erro questo mi pare di avere colto ieri nel programma di rai 3 con Fazio. Un programma, a mio avviso, "crudo" a parte i nomi noti e la bagarre apripista, ma questo è da vedere “trovare le prove non so mi auguro di no aspettiamo l’esito delle indagini dei magistrati” come direbbe il grande travolgente Benigni e buttarla sulla satira, ma in questo caso aspettiamo le analisi dei critici della comunicazione. Sempre secondo il mio modestissimo parere la trasmissione non ha prodotto nulla di nuovo: liste di ossimori, contraddizioni ben chiare anche in chi non ha scritto Gomorra e che dice la sua con post su internet.
I cittadini onesti, quelli cresciuti, per loro fortuna, e qui è necessaria la citazione di Gratteri, in ambienti familiari eticamente sani e che non hanno avuto la necessità di affiliarsi a nessuna cosca per campare, s’indignano davanti al malgoverno, al malcostume, alla violenza fisica e verbale.
I cittadini ottemperano a leggi morali che antepongono ai profitti leciti inspiegabilmente eccessivi e illeciti, la dignità e la tutela della persona. I cittadini sono certi che il diritto alla vita è sacro e nessuno può arrogarsi il diritto di toglierla, annichilire sensibilità e privare gli uomini del sostentamento necessario al mantenimento della specie.
per tutti i media, internet compreso, l'audience, sembra essere l'unico mezzo che determina e definire il successo della trasmissione. ritmi e tempi televisivi non influiscono come neppure influisce la scarsa documentazione e l'assenza del, se pur partigiano, contraddittorio.
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