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lunedì 23 agosto 2010

l'ignoranza dei popoli preserva i potenti

I popoli ignoranti preservano i potentati.


La filosofia di vita divulgata coi tempi della comunicazione così come strutturata oggi dà come prototipo della realtà un oggetto di consumo culturale, religioso, politico o di semplice svago effimero.
L’irrealtà è diventata realtà a causa della pochezza di pensiero della stragrande maggioranza dei programmi televisivi e festeggiamenti dei vari campanili che imperversano e deturpano le menti 24 ore su 24. perché autori televisivi, registi, pseudo operatori culturali non indirizzano le platee a programmi di crescita, ma sembra che facciano a gara a chi narcotizza meglio le coscienze e mette in minoranza i pochi “pensanti”.

La realtà giornaliera si confonde coi sogni: inizia la sera e finisce al mattino; per riprendere il percorso funambolico tra le vie dei centri cittadini trasformati in enormi set cinematografici. Sogni ingarbugliati che assommano realtà differenti, giochi in tv, volgarissimi reality costruiti su ambigue storie di morbosità voyeuristiche. Ma qui, nelle metropoli, si muore davvero. Non cambi canale e salti in infinite storie, giochi, reality.

Nel rombo assordante delle città vivono persone vere condizionate dalle esigenze indotte dalle relative culture, dai loro dirigenti politici e religiosi. E se oggi assistiamo impotenti a stragi religiose, politiche, etniche; insomma a una pochezza di pensiero assoluto che condiziona e plagia le masse, la colpa è solo loro. Della classe dirigente che non ha saputo o voluto attuare piani culturali di crescita collettiva. Ma forse, non è un semplice caso d’impotenza o inettitudine politica… alla luce dei fatti è un chiaro disegno strategico attuato con scientifico cinismo!

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