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sabato 14 agosto 2010

adolescenti, amore, rapporti con l'altro sesso

Piazza Maria Ausiliatrice è uno dei tanti luoghi di ritrovo estivi dei ragazzi dell’hinterland soveratese. La gente passeggia, compra un gelato, lo gusta, scambia quattro chiacchiere mentre i ragazzi, anzi, le ragazze sbirciano e commentano i ragazzotti più grandi che si trovano lì. I loro discorsi sono espliciti: quello è proprio bono! Ha un culo… ma stai zitta che ancora non l’hai fatto!

Si sono invertiti i ruoli! Un tempo erano i maschietti a fare commenti sanguigni sulle donne, oggi, sono le ragazzine di 13 anni a prendere iniziative. Amoreggiano alla pari delle donne vissute. Stringono i loro compagni, li avvinghiano e li stordiscono con baci mozzafiato. Esternano la passione amorosa senza porsi problemi. E lui, poverino, va in crisi d’identità. Si depila. Fa la lampada. Si fa aggiustare le orecchie, il naso, la bocca… non che una volta fossimo meno attenti alla cura del corpo ma si pensava di esternare la mascolinità con metodi affini all’essere maschio: la barba, i basettoni, i baffi, la camicia sbottonata a mostrare il petto villoso…

Sì! Decisamente i tempi sono cambiati!
Eppure, mi ritengo una persona aperta alle pari opportunità, alla parità dei sessi, alla libertà di espressione all’emancipazione… ma, ripeto, un tempo era impensabile questa evoluzione di costumi. Noi maschietti scappavamo dalle ragazze “facili” che la davano o si prestavano a giochi erotici con facilità. Ovviamente dopo aver consumato.
Nella maggior parte dei casi, arrivare a baciare una ragazza significava essere fidanzati. Rodare un percorso di vita in comune. Formare una famiglia! e raramente la ragazza si concedeva prima del matrimonio!

Senza parlare delle uscite. Quelle erano il risultato strategico di compiti a casa delle compagne, l’acquisto di quaderni o appunti da prendere in biblioteca, rigorosamente accompagnate dal fratellino più piccolo o dalla sorella.

Oggi le smancerie si perdono. Baci e abbracci dovunque. Vacanze insieme. Foto su internet a testimoniare la passione amorosa o la sua morte come se niente fosse.

Con questo, non dico che era meglio prima. Ma che la platealità ha invaso e modificato la sfera sentimentale. Il tempio, lo spazio intimo, l’atto privato, da nascondere agli occhi estranei è dissacrato dalla mania di protagonismo. E gli adolescenti sono i più esposti alle lusinghe della diffusione massiva d’immagini e sentimenti.

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