Il diario di Anna Frank ha colpito le coscienze e scosso gli animi più di quanto abbia potuto la storia ufficiale. La sensibilità di una bambina costretta alla fuga e alla morte nel campo di concentramento nazista impregna le pagine di bassezze, odio e violenza gratuita, ma anche di speranza; sentimenti descritti e subiti da innocenti inermi, vecchi, bambini, donne, ebrei, zingari, omosessuali e persone ritenute inferiori dalla propaganda nazifascista sono ancora oggi scolpite nelle menti più che sulle lapide commemorative. Fatti deliranti che hanno istigato all’odio e alla violenza e guidato una nazione alla conquista del mondo.
La follia violenta, sanguinaria, teorizzata da un uomo che, per ironia della sorte, era portatore “insano” di sangue ebreo da parte materna, riuscì a fare sempre più proseliti e catturare innumerevoli sostenitori che, a loro volta, lo spronarono a continuare nella conquista di popoli e territori.
Ma la storia è nota a tutti! Specie agli Ebrei che commemorano i Morti della Shoa.
L’olocausto interessò semiti, testimoni di Geova e altri ritenuti indegni di vivere dai capipopolo schizofrenici che ne ordinarono lo sterminio.
Le assurde equazioni storiche riaffiorano quando l’evento xenofobo si ripete; quando azioni di rappresaglie terroristiche, portano morte e scompiglio sociale. Quando azioni violente vietano a persone inermi di vivere la loro vita. Quando le rappresaglie impediscono a uomini di pace di portare cibo e generi di prima necessità nella striscia di Gaza!
E questa volta, sono gli israeliti a usare la cieca fredda schizofrenia demenziale di cui sono stati vittime sacrificali. Questa, come la shoa, è un’azione ignobile!
È un dramma incancellabile per l’umanità intera. Un’azione indegna!
È auspicabile il ritorno alla ragione, alla convivenza civile, al mutuo sodalizio tra popoli: alla pace!