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domenica 6 giugno 2010

A proposito della manovra economica



Ci sono momenti nella vita che bisogna mettere da parte le buone maniere e dire chiaramente cosa si pensa di determinate azioni governative e questo attuale è uno di quei momenti!

Il fair play politico non serve, anzi è controproducente perché disorienta le persone semplici, quelle che ancora credono che ci sia una parte sociale buona e una cattiva, quelli che dividono, appunto, il genere umano in buoni e cattivi, vale a dire quelli che lavorano e si spendono per il bene di tutti indistintamente e quelli che invece si fanno i cazzi propri.

Unico dato certo è che i signori che dovrebbero governare non hanno convinto nessuno se non loro stessi. Difatti hanno operato tagli e misure restrittive solo nei settori popolari e hanno lasciato intatta l’isola della casta o cricca che dir si voglia!
Tanto per fare un esempio: dove sono i tagli alla politica e al suo apparato? Per avere contezza del reale risparmio basta fare un confronto immediato tra quanti affollano le camere istituzionali italiane e quelle degli altri stati a iniziare dall’America.
E ancora: dov’è scritta qualche misura per incrementare l’occupazione e la difesa dello stato sociale? E dove si ottempera alla legge esistente, come tutte le leggi d’altronde che governano la Repubblica Italiana dal ’45 in poi, che fa obbligo ai cittadini di pagare le tasse in base ai redditi reali?
Alla lotta all’evasione fiscale e alle cricche che si combinano attorno alla finanza pubblica?

Come se non bastasse, nessuno dei delegati alla politica ha mosso un dito, se non solo a parole, per proteggere la Carta Costituzionale, riveduta e corretta da una lobby di potere.

Ecco in sintesi l’opinione che si è formata il cittadino medio da tutte le azioni litigiose, demagogiche e autoritarie della politica italiana. E se sbaglio, correggetemi!