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sabato 15 maggio 2010

comunicazione visiva e arte

L’arte comunica sempre, a volte anche silenziosamente. Quando si è davanti alla tela bianca allora si incomincia ad ascoltarsi, e qualcosa si esprime sempre; in un colore, una forma, una sfumatura…ogni cosa si appropria di un valore simbolico, ha un suo significato e prende forma quasi inconsapevolmente…e in fieri si trasforma, si impossessa di sempre maggiori dettagli oppure li perde, li fa solo intravedere o si accentua di particolari. Non è mai definito, fino alla fine tutto può succedere e tutto può cambiare quando ci si esprime liberamente, ma non ha importanza, è sempre una catarsi seppure leggera e in punta di piedi che si lascia al gioco delle interpretazioni e soprattutto lascia qualcosa in chi ha saputo donarsi sulla tela.
La libera e pura espressione pittorica, anche dei profani e non artisti, interviene in modo sottile in una dinamica relazionale, con gli altri e con se stessi, quanto più è libera tanto più esprime, non per questo vuol dire che sia sincera, ma spontanea. Tutto quello che viene fuori ci mette in discussione sia in riferimento all’idea intima espressa che all’intento che si vuole suscitare in coloro che si soffermano a guardare, tanto da restare in attesa scrutando nell’altro ogni segno che doni valore alla nostra pur semplice rivelazione artistica.
Lasciarsi coinvolgere in questi sottili processi diviene ancora più semplice e naturale quando una presenza abile e carismatica come quella del maestro Mario Iannino si fa sentire costante e fiduciosa, riuscendo sapientemente a rinvigorire lo spirito creativo e profondo possibile in coloro che si rendono disponibili alla libera espressione.


ALCUNE RIFLESSIONI PEDAGOGICHE
L’espressione artistico-figurativa acquista il suo valore pedagogico nel potere inevitabilmente comunicativo di chi si esprime. E’ un gioco dove tutto è concesso e tutto va bene, non ci sono regole, ogni cosa può essere rivista e reinterpretata liberamente così da diventare il metodo comunicativo più ricco di particolari simbolicamente significativi, un contesto fatto di elementi che altrimenti sarebbero incomunicabili, censurabili. Non serve essere abili o artisti, basta semplicemente essere! E i bambini sanno essere in modo esplosivo e stupendamente ricco. Un’emozione, un evento, una situazione, un desiderio, tutto viene espresso nell’arte figurativa dai bambini, anche quello che diversamente rimarrebbe inconscio o censurato. I colori si uniscono alla loro fantasia e nel gioco rappresentano la loro semplicità e la loro ricchezza.

Luisa Mellace