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sabato 18 giugno 2022

Catanzaro, Nani e ballerine ai nastri di partenza

 

È ufficiale: Valerio Donato è espressione della coalizione di destra!

Si sapeva già.

Nella piccola città di provincia non sfugge nulla:

Erano trapelati da subito le mosse sotterranee di Wanda e dei suoi amici che gestiscono da sempre gli affari politici e di conseguenza economici nella città capoluogo calabrese.

Eppure Donato si è sempre smarcato dalla destra. Lui che era un pd vecchio stampo non voleva avere nulla a che fare con i partiti della destra italiana: fratelli d'italia, forza italia e men che meno con la lega di Salvini!

Lo slogan coniato “con tutti ma senza inciuci” lascia intendere una veduta larghissima di pensiero politico. Cioè il nostro eroe pur di “salvare” Catanzaro dalle grinfie degli stessi che l'hanno affossata fa accordi con le cordate di potere dei soliti noti colpevoli della deriva in cui versa la città.

Insomma nonostante avessero, secondo lui, portato al degrado la città, non disdegna di tessere ragnatele incestuose con uomini e donne da ammucchiare saldamente e porli nuovamente sul palco quali attori principali delle scelte cittadine.

Ma forse ho capito male. Colpa mia che non ho un cervello politico fine come quello del prof. E neanche come quello di Ferro e della sua segretaria nazionale Meloni che con una piroetta le ha imposta di tirarsene fuori e formare una lista sua per poi rientrare e dare appoggio pubblico al vecchio amico Valerio.

Sul campo opposto un altra fetta di destra si schiera e appoggia Fiorita.

Anche lui prof dal passato politico chiaramente schierato a sinistra che ammette vedute comuni e vecchi accordi con Antonello.

Talerico da parte sua mal sopporta i “tradimenti” politici. Lo esterna con chiarezza e indica come nemici una parte dei suoi vecchi amici ora schierati con Donato.

Sembra che l'etica in politica si sia persa o non sia mai esistita sui trecolli. Sarà colpa del vento che squinterna le idee degli abitanti? Che ad ogni tornata elettorale ci si cambia d'abito come se niente fosse accaduto prima e tutti si danno una nuova verginità?

Potenza delle parole!

Destra, sinistra, centro.

Posizioni geografiche poco affini ai concetti del pensiero politico che, se pur, in antitesi con le questioni della politica alta, consentono di stringere accordi miserevoli pur di continuare a gestire potere. Tanto abbiamo la memoria corta. E poi basta poco, un incarico in una commissione per cancellare o smacchiare peccati ben più gravi dalla coscienza di capipopolo e seguaci in attesa.

sabato 17 giugno 2017

Aspettando il ballottaggio del 25 giugno

Nei giorni dopo lo spoglio elettorale c'è chi si lecca le ferite e chi fa analisi. All'analisi post elettorale non ci credo più. E neanche agli errori mascherati.
Si può parlare di errori solo quando c'è buona fede dovuta all'inesperienza o di ingenuità politica quando non si conosce l'ambiente ma nel caso Catanzaro è davvero difficile liquidare così il tema. Tutti, chi più chi meno, sono a conoscenza delle tattiche politiche e della gente schierata. Chiunque presuppone di sapere e conoscere l'animo altrui affidandosi ai si dice delle malelingue.

Coi dovuti distinguo, c'è chi porta avanti con coerenza il suo piano politico e chi accetta dubbie alleanze pur di portare a casa un buon risultato. C'è, poi, e questi sono i tempi, chi balla da solo perché il resto è merda o qualcosa di similare.

Fino al 25 giugno continueremo a sentire le manfrine delle parti sfidanti e le invettive che si rimpallano da una sponda all'altra col tentativo di recuperare qualche indeciso.

Chi balla da solo, giustamente, secondo la logica del bene comune super partes, si defila e lascia liberi i sostenitori.
Chi, invece, si trova nella difficile posizione di dovere ballottare tenta il tutto per tutto dando persino la colpa al terzo escluso per non avere accettato l'invito a coalizzarsi e quindi lo incolpa dell'eventuale vittoria del sindaco uscente.

Che brutto modo di fare politica!

In tutta la vicenda, a mio modo di vedere, Sergio Abramo ha dimostrato coerenza, ha lavorato discretamente bene e quindi se fosse lui a dovere guidare per altri cinque anni la città non sarebbe male.

Fiorita è il nuovo. Ha saputo catturare e accattivarsi i dissenzienti e gli sfiduciati. Adesso c'è da vedere come si comporterà tra i banchi dell'opposizione.

Nelle democrazie reali l'opposizione ha un compito alto! Mortificato fino ad oggi da quegli esponenti di sinistra che si sono lasciati ipnotizzare dal potere e dalle logiche economiche che hanno assoggettato il welfare al mercato cittadino ed anche europeo.

Che dire: buon lavoro...

lunedì 30 maggio 2011

Berlusconi perde! ora deve decidere che fare

Berlusconi aveva chiesto un verdetto agli elettori e loro hanno risposto facendo capire senza tentennamenti cosa vogliono dalla politica.
Secondo il modello politico attuale che divide in destra e sinistra gli schieramenti di governo e in risposta al “referendum” lanciato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli elettori si sono schierati e hanno detto basta al pensiero dominante perché non ha saputo risolvere i problemi reali dei cittadini.
Purtroppo per l’ennesima volta i politici di mestiere hanno fatto passerella e ripetuto il ruolo delle parti senza arrossire. Ancora una volta hanno fatto gli gnorri e espresso il loro pensiero senza curarsi seriamente dell’esito appena uscito dalle urne.
Ancora si gioca tra destra sinistra e un terzo polo ballerino che si schiera una volta a destra e una a sinistra. Senza parlare di Giuliano Ferrara che in maniche di camicia e grosse bretellone rosse ha dispensato preziosi suggerimenti al suo amico Silvio che senz’altro disattenderà o accoglierà come il fumo della sigaretta che bretelle rosse ha acceso al termine del suo trattato strategico di altra politica.

Ma davvero è difficile da decifrare il quasi plebiscito di De Magistris a Napoli, la vittoria di Pisapia a Milano, Zedda a Cagliari, Consolini a Trieste, Vallone a Crotone…
Da nord a sud i cittadini non si sono schierati a destra o sinistra perché estremisti o terroristi e neanche giustizialisti nei confronti di questo o quel personaggio. I cittadini hanno indicato col voto il malessere che deriva dal modello politico in atto con l’unica possibilità democratica a loro favore e in buona sostanza hanno gridato un accorato no ai personaggi insulsi della politica e dell’imprenditoria italiana.
Adesso è il momento della dignità! È il momento degli uomini politici che hanno sbagliato di riabilitare i lati oscuri dei rispettivi mandati e lavorare per i cittadini e non per il “popolo” di questo o quell’altro schieramento.

Se così non è allora Berlusconi deve prendere atto della risposta che gli elettori, specie quelli di Milano, hanno dato ai suoi proclami e lasciare con dignità la guida del Consiglio; o quantomeno cambiare rotta alla sua strategia politica e magari cambiare anche qualche cattivo consigliere.

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