Auguri!

Per Vasco, il mio cane, oggi è un giorno come un altro. Sveglia alle 6. Passeggiata lunga. Rientro a casa. Bocconcino. Feste per il bocconcino (una bella fetta di pandoro senza zucchero). E pennichella al sole. I messaggi d’auguri si sprecano. Tra copia e incolla e tentativi non sempre andati a buon fine i social fanno la loro parte in quella ch’è diventata la giostra dell’effimero duplice, forse è più indicato dire “molteplice e insondabile” aspetto degli animi. Eppure gli auguri tendono tutti al bene. Nessuno che dice apertamente quello che sente davvero. Sorrisi di circostanza. Inviti forzati come se qualcuno puntasse armi di distruzione di massa. Gli unici a ridere soddisfatti sono i commercianti nuovi dell’e-commerce ma anche quelli storici che per le occasioni illuminano le vetrine ed espongono merci da acchiappo. Regali. Regali inutili come gli affanni delle vecchie donne di Calabria in cucina avvolte in nuvole odorose a sfornare “crespelle”. Pulire pesce. S...