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domenica 20 ottobre 2024

Al Presidente degli Italiani

 

Lettera al Presidente della Repubblica Italiana,  On.le Sergio Mattarella.

Le esternazioni degli esponenti del governo Meloni nei confronti dei giudici che si sono attenuti alle leggi dell'Unione Europea assumono toni sconcertanti per quanti credono nella Costituzione della Repubblica democratica italiana.

Si sta giocando una partita truccata. E per questo:

Auspico l’intervento dell’estremo Difensore: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il suo intervento è necessario affinché le istituzioni, nei rispettivi ruoli, lavorino per il bene e la prosperità sociale italiana.

Noi dal basso siamo stanchi di assistere alle continue lotte partigiane.

Parole e azioni saturi di violenza trasbordano incessantemente dalle persone che dovrebbero rappresentare tutti gli italiani, non solo quelli di destra o dei pochi che, recatosi alle urne, hanno espresso il loro parere.

La Nazione è una sola! Anche se le stime degli italiani sono molteplici e indecifrabili.

I rappresentanti del Paese sono tenuti a comportamenti dignitosi e corretti in linea con il ruolo ricoperto. È indecoroso assistere alle azioni diseducative dei più alti rappresentanti dello Stato.

Dignità. Rispetto. Onore! C'è scritto da qualche parte. E nell'arringare le piazze partigiane non si ravvisa niente di tutto ciò.

Carissimo Presidente.

Loro, simili a cani e gatti. L'uno contro l'altro, sempre.

E noi? Noi siamo i loro giochi. Pedine utili per raggiungere e mantenere il potere temporaneo?

Topolini ammaliati dal soave suono del pifferaio magico. Attratti dal machismo, elettrizzati dalla tracotante verve di chi promette la luna pur di arrivare e mantenere il potere. Noi, plebe acefala pronta a schierarci, nei ruoli altalenanti, utili per raggiungere la gestione temporale del potere.

No! non funziona così nelle democrazie delle società evolute. E Lei, quale sensibilissimo rappresentante delle Istituzioni, comprende l'insostenibilità culturale dell'attuale momento storico.

Buon lavoro signor Presidente, anche al governo che spero cambi rotta e rispetti l'intelligenza collettiva del Paese.

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