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martedì 30 luglio 2024

Inquinamento visivo e sovraesposizioni d'immagini inutili

 


C’era una volta la fotografia.

La transizione tra analogico e digitale è stata una mutazione consapevole nei costumi e nelle comunicazioni?

Chi ha una certa età ricorda la macchina fotografica manuale e semiautomatica. Il rituale del rullino, il flash, l’esposizione, il soggetto, lo sviluppo in camera oscura e la stampa.

Per poter osservare una fotografia si doveva aspettare minimo una settimana e per terminare un rullino anche di più. I fotogrammi si centellinavano con parsimonia. Si aspettava l’attimo giusto per lo scatto. La distanza. L’inquadratura. La luce. Catturare un’immagine era come partorire un’opera d’arte. E non solo, visto i costi che gravavano su chi praticava l’hobby della fotografia. Persino i flash erano degli optional da comprare a parte.

Le macchine fotografiche manuali erano le più semplici da utilizzare. E caricato il rullino, spesso in bianco e nero perché costava meno, superata l’enfasi del primo momento, la parsimonia dettava i soggetti da catturare attraverso l’otturatore, con quale luce, in controluce per giocare con le tonalità di grigi che gli esperti riuscivano a catturare  esponendo ed emulsionando il negativo in camera oscura. E persino fare più scatti sullo stesso fotogramma per evocare luoghi e persone.

Artigianalità e tecnica. Erano concetti conosciuti dai bravi fotografi dilettanti, amatoriali o professionali.

La digitalizzazione delle immagini ha sopperito alle lacune tecniche con l’autofocus, il bilanciamento del bianco e dei colori e delle infinite pignolerie che i più esigenti mettevano in conto prima di fare uno scatto.

Fare un album fotografico era un impegno che richiedeva mestiere e creatività. Tempo e passione! E taanti soldini.

Oggi non c’è più la necessità di corredarsi di una buona macchina fotografica per catturare gli attimi fuggenti. Tutti, indistintamente, catturiamo ogni attimo. Immortaliamo anche il superfluo: cibo, paesaggi, animali, curiosità… insomma lasciamo che l’effimero faccia parte della nostra esistenza. L’inquinamento visivo per immagini è un dato di fatto! È gratis! E con un po' di fortuna e una piccola claque si può essere famosi almeno per un attimo

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