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mercoledì 12 febbraio 2020

Calabria. Inizia l'era Santelli

Dopo la tarantella il sirtaki.


Per i tarantolati inizia l'era dei balli d'equilibrio.
Le prime indiscrezioni o proiezioni lasciano intravedere che nulla cambia nel gioco dei ruoli che si impone la gestione politica spartitoria.

La lega in Calabria dice no ai doppi incarichi.

Cioè, grazie ad Oliverio che ha cambiato le regole della gestione spartitoria, i consiglieri per sedere sulla poltrona degli assessori devono dimettersi da consiglieri eletti dai cittadini calabresi per potervi accedere. E poi se il loro lavoro non è gradito dai vertici che hanno vinto? Che fanno, vanno a casa come l'aretino Pietro?

È una contraddizione! Sarebbe come imporre ai ministri della repubblica di rimettere il mandato ai partiti e agli elettori e sottostare alle volontà del presidente del consiglio.

Sostanzialmente questo comporta, tra l'altro, un aggravio di spesa per i calabresi e conferisce al presidente governatore la possibilità dittatoriale d'imporre la propria determinazione nelle scelte dei vari assessori nella gestione delle deleghe.

Detta brutalmente: “se non fai quello che ti dico te ne vai a casa!”. Ed in parte è già successo.

Non c'è che dire! Diventa una questione d'equilibrio. E dopo i saltelli, le schermaglie mimate, i passetti strategici che fanno parte della coreografia del caratteristico ballo calabrese, la presidente Jole Santelli, se non lo conosce di già, imparare a ballare il sirtaki nelle varie sfumature da buona equilibrista.

Diciamo senza ombra di smentita che questo, il sistema imposto da Oliverio, è un ottimo sistema per mantenere il potere: tutta la squadra a difesa della regina più i notabili nominati a corte.



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