Sì, devo rivedere alcune abitudini. Anche perché non siamo
più negli anni 60 quando le madri raccomandavano di tenere cura ai vestiti e
alle scarpe della festa.
Una volta le madri e anche la mia quando indossavo le scarpe
nuove e uscivo per incontrare gli amici mi gridava dietro: “…mi raccomando non
giocare a pallone! Queste sono le scarpe della domenica!!!”.
Sì, non c’era molto da cambiare e scambiare. Il vestito
buono e le scarpe lucide s’indossavano esclusivamente la domenica per andare a
messa o a trovare i nonni e nelle feste raccomandate. Per gli esami e poche
altre grandi occasioni dov’era necessario fare una buona impressione. “Vestiti
zuccuna ca pari baruna” era una frase che si sentiva spesso allorché facevamo
resistenza perché le scarpe vecchie erano più comode e ci sentivamo a nostro
agio con i jeans.
E guai se c’era qualche strappo o qualche toppa! Sia mai! Dicevano
con sdegno le buone madri di famiglia, quando ci passavano in rassegna. Peggio che
in caserma! Scrima diritta; piega perfetta; colletto bianco; scarpe lucide e
ben annodate; unghie corte e pulite…
È anche vero, però, che un tempo le scarpe ed i vestiti
erano fatti per durare. Quindi materiale di prima qualità: pellame ben conciato
per le scarpe e tessuti d’origine naturale quali la lana e il cotone per cucire
dal sarto i vestiti delle grandi occasioni. Infatti duravano per molto tempo e
passavano in dote dal fratello grande al piccolo.
Adesso tra il consumismo sfrenato e la qualità che
scarseggia, piccole e grandi marche e la distribuzione hanno escogitato e
coniato un altro modo per tenere vivo l’interesse massivo dei potenziali
acquirenti così da fare girare i soldi nel commercio della roba d’uso quotidiano:
“la resilienza programmata”!
Ma torniamo al concetto principale. Cioè al fatto di riconsiderare
l’utilizzo delle scarpe “buone” e dei vestiti eleganti:
Avevo comprato delle belle scarpe. Un paio di scarpe comode
nonostante fossero nuove. Ottimo! Mi dissi. Le terrò da parte per le occasioni
importanti.
Infatti le usai pochissimo. E l’ultima volta che le indossai
le suole si sbriciolarono: disintegrate peggio delle buste di plastiche che si
sciolgono nel giro di poco tempo.
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