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sabato 27 maggio 2017

Cambia vento?

Inutile insistere. 

Siamo, come dicono i francesi, in un cul de sac.

Siamo in un vicolo cieco! Diciamo in italiano. E, nello specifico,
a Catanzaro si prospetta un futuro grigio per i cittadini sfiduciati, mentre per i candidati in lizza che sperano di essere eletti in consiglio comunale e ricevere almeno per cinque anni uno stipendio potrebbero diradarsi le preoccupazioni economiche.
Che poi, se vincono gli stessi di sempre e facciano il bene comune attraverso l'espletamento di una politica alta, come dicono, che guarda con occhi attenti al benessere collettivo, questo non lo possiamo sapere a priori. Dobbiamo vederli all'opera.

(gli avvenimenti recenti non lasciano ben sperare.).

"fermata con fioriera al naturale"


L'ignoranza per quanto attiene il fare politica per servizio è enorme. O forse non sono ignoranti sono proprio così: impediti perché non vedono l'altro come un fratello ma come un nemico da sconfiggere e sottomettere.

Ho assistito ad un faccia a faccia televisivo: non ho resistito più di cinque minuti. La nausea per ciò che ho sentito e la rabbia sono state tutt'uno. C'è stato chi ha teorizzato sui “ripensamenti” lungo il cammino dei governi passati cittadini e il relativo salto della quaglia nel campo avverso facendo un elenco a ritroso del cambio di casacca dei rivali.

Le accuse si sono rimpallate da destra a sinistra e viceversa.
Il candidato dei 5stelle poi ... non ne parliamo. Meglio stendere un velo pietoso.

Ho spento dopo avere ascoltato l'unico intervento decente, quello, cioè, dell'esponente del nuovo soggetto politico “cambiavento”.
Ma davvero ci meritiamo questa classe dirigente?

Senza contare le interviste telefoniche suggerite probabilmente da qualche scienziato improntate su chi sarà il probabile vincitore.

Cioè, si riducono a questo le aspettative per Catanzaro?
Possibile che a nessuno freghi niente della pulizia morale e dell'impegno disinteressato di amministratori e amministrati?

Intanto le periferie languono nel degrado salvo piccole aree interessate dagli interventi dei candidati che riprendono il contatto con la gente, che parlano e offrono buffet a fine comizio.

Basta così! Non mi sento di schierarmi! Ma se proprio dovessi... il cambiamento non è un azzardo. Forse è una possibilità.

Torneremo a parlare di cose pubbliche quando ci sarà una classe dirigente attenta che fa davvero della politica servizio ai cittadini, che non mortifica la qualità della vita delle fasce periferiche in nome del bilancio comunale ma, che vuole e cerca il confronto serio al di là delle appartenenze ideologiche e ottempera a diritti e doveri.

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