Napoli, 21 marzo 2015,
che dirti, caro amico. Papa Bergoglio
ha commosso i napoletani.
Il suo incontro con la città è
iniziato da Scampia. Il quartiere delle vele noto alle cronache per
il degrado sociale e culturale enfatizzato dai media negli anni precedenti si è commosso
alle sue semplici e toccanti parole.
Napoli, Scampia, Papa Francesco circondato dai bambini |
Il mio pensiero? Sembrava di essere
davanti ad un condottiero politico. Uno di quelli che non esistono
più. Ormai i leader politici hanno visioni opposte a quelle del
popolo. Non capiscono il dramma dei disoccupati ma sanno alzare la
voce con loro. Sanno come prenderli in giro. Mentre papa Francesco ha
saputo infondere fiducia. Francesco ha parlato col cuore al cuore dei
napoletani. Li ha esortati a guardare con fiducia al futuro. Ha
voluto circondarsi dei bambini di Scampia ed ha voluto ascoltare gli
ultimi, gli emarginati, gli immigrati che vivono una realtà assurda
lontana dagli insegnamenti di Cristo. E poi, ha ascoltato il
magistrato e il lavoratore che chiedeva il rispetto della persona.
Francesco ha tuonato contro i mali
miopi della società. Ha sottolineato più volte lo stato miserevole
dei nuovi schiavi e dei nuovi schiavisti.
Spuzza chi approfitta delle difficoltà
del prossimo. Spuzza chi pretende il lavoro nero e sottopagato.
Spuzza ed è corrotto chi paga seicento
euro una persona per undici ore di lavoro.
È una carogna chi risponde alle giuste
osservazioni di chi è sfruttato dal bisogno: non vedi la fila che
c'è? Se ti va bene questo lavoro e quanto ti do va bene altrimenti
puoi andartene!
E la politica? Mi chiedo. La politica
che fa? Abdica? Lascia i problemi della società alla chiesa? Ma la chiesa
non dovrebbe prevalentemente interessarsi alla cura dello spirito?
Se le cose stanno così, allora, hai
ragione tu, mandiamo tutti a casa e Papa Francesco al governo per debellare fame e miserie.
Francesco non ha sottaciuto i problemi della città. Anzi ha elogiato lo spirito partenopeo, l'allegria che mettono i napoletani per uscire dalla miseria indotta dalla mancanza del lavoro. E ha puntato sull'indole dei napoletani per andare avanti per il bene dei bambini e dei disoccupati che pretendono dignità e lavoro
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.