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giovedì 25 aprile 2013

La sagra dei Letta, è il turno del giovane Enrico

GOVERNO DI SCOPO, DI LARGHE INTESE, POLITICO, TECNICO... ABBIAMO GIA' DATO!

gianni letta


Qualcosa mi dice che ce la stanno mettendo n'altra volta n'saccoccia.

Troppo silenzio e troppi segreti di pulcinella stanno facendo compagnia al presidente incaricato Enrico Letta nipote di Gianni. Lo stesso che ha fatto da balia al Popolo della Libertà. Quel Gianni Letta instancabile che ha governato dietro le quinte le linee guida dei governi a marchio Berlusconi.

Se poi penso a tutta la manfrina delle elezioni per il presidente della repubblica e alle due squadre di saggi e all'incarico a Letta per formare il governo e prima ancora alle figuracce dei politici mi convinco sempre di più che è una manovra dei poteri forti. Forti nella convinzione che non ci sia altra strada da percorrere se non questa.

Una strada fatta di austerità per i poveri. E di benessere per chi sta bene.

Napolitano ha detto ai giornali di lasciare lavorare in pace Enrico Letta. E c'è un silenzio assurdo!
Monti lo appoggia incondizionatamente. Berlusconi pure, a condizioni che non ci siano tecnici al governo ma politici nominati da lui. Tant'è che Alfano è in pole position nel toto ministri.

Insomma l'Italia si sta incartando un'altra volta su veti e strategie. E il problema vero è rappresentato da chi vuole dare ascolto a chi ha portato l'Italia sull'orlo del baratro.
Bene le larghe intese, la politica delle convergenze divergenti. Ma come si può dare credito e pensare di poter governare la crisi con chi la crisi l'ha creata e continua a dirsi innocente?

Gli applausi a Montecitorio sono stati pane per la satira di tutto il mondo. Vogliamo davvero farci ridere ancora dietro?

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