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mercoledì 19 dicembre 2012

False opere sul mercato dell'arte


La cupidigia contamina la cultura, l'arte, la poesia da sempre.
L'avidità dei faccendieri violenta la vita dei geni anche a posteriori.

Bastano due righe scritte da una persona rispettabile e la veicolazione di un altrettanto rispettabile mercante per piazzare prodotti eseguiti da abili falsari con le tecniche usate dai maestri del passato consacrati dalla storia e posti nell'olimpo dell'arte a futura memoria per imbastire un mercato peccaminoso che grava sulla memoria di qualcuno che pur di estrinsecare sentite poetiche va controcorrente, soffre la fame, magari la derisione altrui, di sicuro la povertà o l'incertezza economica. Amedeo Modigliani è stato uno di questi: ha sofferto per la sua coerenza.

I falsari hanno goduto della sua notorietà postuma: hanno beneficiato della vita del pittore livornese, ma qualcuno ha giocato, gettando delle pietre nell'arno ... goliardie di ragazzi burloni.

Ad un occhio attento, però, non sfugge la contraffazione della maggior parte dei disegni stampati su supporti cartacei invecchiati artificiosamente, ritoccati nel tratto e nella firma.
La contraffazione di buona qualità, la struttura organizzata dai falsari, spesso, confondono e ingannano neofiti e appassionati.

E pensare che il buon Modì certe cifre non se le sognava neanche. All'epoca i critici e i mercanti lo ritenevano un artista minore.

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