La cupidigia contamina la
cultura, l'arte, la poesia da sempre.
L'avidità dei faccendieri
violenta la vita dei geni anche a posteriori.
Bastano due righe scritte
da una persona rispettabile e la veicolazione di un altrettanto
rispettabile mercante per piazzare prodotti eseguiti da abili falsari
con le tecniche usate dai maestri del passato consacrati dalla storia
e posti nell'olimpo dell'arte a futura memoria per imbastire un
mercato peccaminoso che grava sulla memoria di qualcuno che pur di
estrinsecare sentite poetiche va controcorrente, soffre la fame,
magari la derisione altrui, di sicuro la povertà o l'incertezza
economica. Amedeo Modigliani è stato uno di questi: ha sofferto per la sua coerenza.
I falsari hanno goduto della sua notorietà postuma: hanno beneficiato della vita del
pittore livornese, ma qualcuno ha giocato, gettando delle pietre nell'arno ... goliardie di ragazzi burloni.
Ad un occhio attento,
però, non sfugge la contraffazione della maggior parte dei
disegni stampati su supporti cartacei invecchiati artificiosamente,
ritoccati nel tratto e nella firma.
La contraffazione di buona
qualità, la struttura organizzata dai falsari, spesso, confondono e ingannano neofiti e appassionati.
E pensare che il buon Modì
certe cifre non se le sognava neanche. All'epoca i critici e i
mercanti lo ritenevano un artista minore.
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