Ancora una volta mi trovo costretto a
scrivere di false proposte partorite dal sottobosco culturale che
agita le acque della pittura e dell'arte in generale.
Per i particolari:
http://marioiannino.blogspot.com http://marioiannino.blogspot.it/2012/09/galleristi-e-mercanti-lavoratori.html
Lo faccio per mettere in guardia gli
sprovveduti (lo sono stato anch'io da giovane) dalle lusinghe di
certe organizzazioni che, specie nel contesto del clima recessivo
attuale, cercano di fare cassa solleticando le presunte vanità
artistiche e approfittando delle umane debolezze dello sterminato
esercito al soldo del sottobosco culturale affittano spazi
espositivi, recensioni e pubblicazioni.
Lo faccio con estremo rammarico perché
senz'altro, per alcuni, è un lavoro come un altro; un commercio come
può essere vendere dischi o scarpe. E, dimenticando che la cultura è
ben altra cosa, inviano messaggi a chiunque facendo di tutta l'erba
un fascio.
la cultura non è in vendtia |
Certo, se la smettessimo di reputare
l'opera d'arte un bene rifugio che attrae enormi ricchezze materiali
e volgessimo lo sguardo in tutt'altre direzioni capiremmo quanto
questi messaggi sono deleteri e fuorvianti.
Non intendo fare moralismi. Voglio
semplicemente chiarire, una volta per sempre, il disappunto mio, dei
lavoratori intellettuali, atipici per certi aspetti nel mercato del
lavoro istituzionalizzato, e di quanti lavorano seriamente per
proporre poetiche evolute e non cosine artigianali, col dovuto
rispetto per gli artigiani della decorazione, attraverso la
concretezza del prodotto intellettuale e consequenzialmente delle
opere che, per inciso, sono da ritenere patrimonio dell'umanità.
È una provocazione? La ritenete tale
perché se così fosse tutta la filiera andrebbe a farsi fottere?
Non credo! E se provate a meditare su
alcune piccole sfumature, anche voi ostici sarete del mio stesso
avviso perché:
L'opera intellettuale non è un bene
immobile, una proprietà esclusiva ma qualcosa di altamente evoluto
che prescinde la materia e giova fortemente alla salute mentale della
società.
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