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mercoledì 11 aprile 2012

vecchiaia, longevità, risorsa o danno sociale?

Altro che qualità della vita!

Per il fondo monetario internazionale se l'allungamento della vita dell'uomo o della donna serve a qualcosa che faccia diventare moneta contante il suo tempo bene, gli è concesso di campare!, altrimenti, per evitare che diventi un peso per la società, è meglio se si leva dalle palle e muore! perché se no scatta l'allarme "LONGEVITÀ!

E mò BASTA CAZZO! Non servono le mezze frasi o il bon ton davanti ad analisi che lasciano scaturire osservazioni simili, anche se dette col condizionale lasciano intendere chiaramente quanto vale una vita umana per certa gente abituata a tesaurizzare ogni cosa.

La logica dei profitti ha ridotto l'esistenza, la VITA, a merce deteriorabile che diventa un problema per la collettività devastata dalle teorie finanziarie. 
Quando si raggiunge la venerabile età della pensione o malauguratamente dell'inabilità, secondo i principi dell'alta finanza utilitaristica, la persona diventa un peso sociale, altro che ricchezza!, un bel lager e non se ne parla più, almeno si fa sapone alla maniera della buonanima di Adolfo, quello coi baffetti per capirci!

Non ho parole cazzo!!! è questa la civiltà della RAGIONE? Possiamo andare dietro a 'sti quattro mentecatti e lasciare loro la guida delle ANIME??? Non bastano i drammi sociali che la finanza ha provocato in Grecia,  Portogallo, Italia e tutti i Paesi poco tutelati dell'Europa e prima ancora del terzo mondo?

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