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lunedì 2 gennaio 2012

dal carcere Morelli ribadisce la sua innocenza

''Mio caro, carissimo Franco, desidero innanzitutto ringraziarti ed esprimerti i miei più vivi sentimenti di gratitudine per la testimonianza di stima e affetto che hai inteso riservare alla mia persona oltre che per la vicinanza attestata alla mia famiglia. Grazie veramente dal profondo del cuore, Grazie.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno la mia esistenza si sarebbe potuta connotare di una vicenda così dolorosa, che però per alcuni versi diventa anche drammaticamente comica. Mi trovo, mio malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di un film che non mi appartiene né per forma, né per contenuto (mafia, servizi segreti ecc.. ecc.. simili romanzesche storie sono lontane dalla infinitesima parte di cervello e di anima in modo siderale)''.

Così scrive Franco Morelli, il consigliere regionale del Pdl arrestato il 30 novembre dalla Dda di Milano nell'operazione 'Infinito', in una lettera indirizzata al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli. A renderlo noto è lo stesso Corbelli che esprime la ferma convinzione dell'innocenza del politico calabrese all'indomani del suo arresto.
Nella lettera, Franco Morelli, da cristiano fervente descrive la sofferenza, causata dalla vicenda che lo vede coinvolto, come una prova a cui Dio ha voluto sottoporlo e ribadisce la sua innocenza con una difesa puntuale e precisa che, in alcuni passaggi, è ''un vero attacco -spiega Corbelli- a chi ha, nel caso, approfittato della sua buona fede e cristiana disponibilità nell'accogliere tutti indistintamente''. 

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