giovedì 18 novembre 2010

se proprio devo morire

Sembra impossibile trovare una soluzione che metta d’accordo tutti. Eppure sarebbe così semplice! Basterebbe pensare che si deve morire e qualsiasi velleità si sgonfia.
O forse no? Forse è proprio per questo che alcuni pensano: “se proprio devo morire voglio godermela questa vita, perché nessuno è tornato dall’aldilà a dirmi che esista o che io abbia altre possibilità di vite future, di rinascite dopo la morte. Si va bèh qualcuno lo afferma con convinzione ma se non dovesse essere vero? Perché rischiare?”

Così pensano gli agnostici. Che, a differenza dei malavitosi, quindi, ‘ndranghetisti, mafiosi, camorristi e gente comune che fa del male al prossimo senza pensarci su due volte pur di trarre benefici personali, dopo aver commesso crimini si segnano con simboli religiosi. Innalzano statue a Padre Pio, glorificano S. Michele Arcangelo che abbatte il diavolo con la sua spada invincibile. Insomma, un misto di fede e folklore terra terra. Una fede alimentata anche da quanti si rivolgono alle statue per vedere esaudite preghiere e miracoli, nonostante le sacre scritture esortassero il popolo d’Israele a non innalzare statue e di amare l’Unico Dio in quanto Entità Spirituale. Ma l’uomo è debole. Ha bisogno di cose concrete, immagini, figure non retoriche che lo incitino e lo guidino verso mete paradisiache. Ed è per questo che falsi miti, piccoli uomini col tacco circondati da adulatori e servi sciocchi, governano la natura e l’uomo. ... se proprio devo morire... voglio vivere con dignità e poter guardare diritto negli occhi i miei amici, i familiari, i conoscenti e chiunque altro, animali e natura compresi.

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