L’industria del porno online tira, pare che vi siano almeno 370 milioni di siti web con contenuti vietati a minori. La parola «sex» è la più cliccata e rappresenta un quarto delle ricerche.
Eros pornografia e sesso è un affaire molto remunerativo. Pare che gli internauti spendano più di tremila dollari al secondo in contenuti porno e più di 28 mila utenti, ogni secondo, visitano siti per adulti.
A volte le ricerche sono mirate altre volte casuali. Alcuni siti hanno collegamenti a ritroso e si connettono con blog dalle tematiche totalmente diverse ma presto i siti internet a luci rosse avranno la loro inequivocabile etichetta perché l’organismo responsabile degli indirizzi web per conto del governo Usa ha dato oggi il via libera al suffisso "xxx" che, su base volontaria, identificherà le pagine web con contenuti pornografici.
L’ok arriva oggi da Bruxelles dopo dieci anni dalla prima richiesta per la creazione di un dominio ".xxx" e dai numerosi veti che l’Icann, l’organismo responsabile degli indirizzi web per conto del governo Usa, ha elargito prima della decisione odierna. In fase di dibattito, si è affermato che è stato un errore negare la possibilità del suffisso ai richiedenti.
Da sei anni l’ICM Register, provider di registri internet, porta avanti a nome di numerose aziende la richiesta di contrassegnare i siti hard e oggi dichiara di avere già più di 110 mila prenotazioni per siti web hard col nuovo dominio, numeri destinati a lievitare dopo l’ok all’agognato suffisso ".xxx".
Qualche anno addietro, una canzonetta gradevole, dal ritmo completamente vocale portata al successo dai neri per caso, interpretava così l’attività della procreazione e degli affetti umani più intimi: fare sesso è naturale e va bene a ogni età…
Il testo lasciava intendere, anzi lo esplicitava chiaramente che alla base del concetto sessuale, doveva e deve esserci la passione psichica, prima del contatto umano, invece nei siti vi è solo del voyeurismo passivo privo di scambi mentali reciproci e di pathos. … A buon intenditor…
enza è reale nell'Italia di oggi e tocca molti moltissimi cittadini: la mancanza di lavoro!