Di fatto, un pacchetto da 500 miliardi di euro fra prestiti e garanzie di prestiti, più la possibilità di aggiungerne altri 250 da parte dell’Fmi, più gli acquisti sul mercato secondario dei titoli di Stato dei paesi "fragili" dell’eurozona da parte della Banca centrale europea, e ancora gli impegni di questi stessi paesi (per ora Spagna e Portogallo) a fare sforzi aggiuntivi per consolidare i propri bilanci più in fretta e con più rigore: sono, in estrema sintesi, le decisioni che il Consiglio dei ministri finanziari dell’Ue ha preso in una riunione cominciata alle tre di ieri pomeriggio e conclusa alle 3 e un quarto di questa mattina.
L’Ecofin ha approvato la creazione di due diversi dispositivi per rispondere all’attacco dei mercati all’eurozona. Il primo è il meccanismo comunitario di stabilizzazione (prestiti da 60 miliardi di euro), gestito direttamente dalla Commissione europea e garantito dal bilancio Ue, che sarà creato sulla falsariga del dispositivo di sostegno alla bilancia dei pagamenti dei paesi non membri dell’eurozona e il secondo è racchiuso nel regolamento approvato da ministri Ue basato sull’art.122 del Trattato che prevede la possibilità di «concedere un’assistenza finanziaria dell’Unione» a uno Stato membro «che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato di gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo».
Questi provvedimenti basteranno a stabilizzare l’eurozona e a convincere i mercati a desistere dall’attaccare i paesi i finanziariamente più deboli che oggi sono i paesi iberici dopo la Grecia, domani l’Irlanda e poi forse persino l’Italia? o serve associare anche qualcosa di non "scritto dai parlamenti in tempi di crisi", qualcosa che alimenta le coscienze evolute dalla notte dei tempi e guida il pensiero etico solidale su alte vette?