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domenica 15 novembre 2009

periferie


Sconsideratezze estemporanee

Strane sagome si profilano all'orizzonte...
Se non fosse per la tenace forza di gravità composta in massima parte dell’amore elargito gratuitamente dall’ingenuità fanciullesca dei buoni d’animo, molti personaggi lieviterebbero nell’area come tante mongolfiere a tenere compagnia alle nuvole. Il cielo sarebbe talmente intasato da oggetti con profili vagamente umani da oscurare il sole; rigonfiamenti abnormi trasformati in velivoli aerostatici silurerebbero le nuvole, le ingraviderebbero fino al parto.
Enormi corpi molli liberi di vagare nelle alte sfere, non più mantenuti in quota dalle forze in/visibili dominanti, appesantiti dalla stupidità servile cadrebbero a sfracellarsi sulle nude rocce della ragione terrena.

… l’esperienza preferisce il pensiero leggero al concetto profondo: non serve scandagliare i problemi, struggersi, avventurarsi alla ricerca della verità essa è celata da sempre agli occhi dei più.

Non è celata invece l’erba alta e l’incuria del verde pubblico nelle periferie. Evidenti impronte testimoniano la permanenza notturna di animali randagi; i lunghi fili d’erba schiacciati dal peso corporeo di cani e gatti raggomitolati stanno lì a indicarne il numero.
Il cane al guinzaglio annusa le quattro grandi impronte, alza la gamba marca il territorio, strofina vigorosamente le zampe e annusa l’aria; spicca un salto da gazzella, il guinzaglio sfugge di mano all’uomo e il cane corre dietro al gatto che trova riparo sull’albero. Inizia un nuovo giorno…

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