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mercoledì 22 aprile 2020

Privacy e coronavirus

C'è ancora chi crede alle favole?


Sembrerebbe di sì! Nonostante il marciume mediatico che catechizza gli ingenui. Eppure, volendo, le fonti serie non mancano. Anzi abbondano, persino nel web dove ogni click semina cookie, spie infettanti e traccianti delle nostre ricerche, virus invadenti che catalogano e mettono in pila i nostri interessi, le curiosità.
Le abitudini di naviganti internauti sono pane e linfa vitale per i siti che raccolgono, schedano i dati di chiunque passi a visionare un prodotto. Gli affari adesso si fanno nel negozio virtuale e la fonte di guadagno siamo noi e le nostre abitudini che pesano forse più dell'oro.

Tranquilli! Siamo tutti tracciati. Controllati fin dalla nascita dai canali istituzionali canonici, ed è giusto che sia così in una società organizzata.

L'anagrafe comunale è un servizio pubblico. In questo ufficio c'è la storia dei censiti. E poi ci sono i permessi che fanno capo ai servizi dell'ordine pubblico. I permessi di caccia e porto d'armi. Passaporto e ufficio immigrazione.

Tessera sanitaria. Stato di esistenza in vita. Certificati di famiglia, di residenza; patente; e la sequela delle carte di credito senza dimenticare quelle che davvero sono ritenute nei fatti “ricerca di mercato”, ovvero le card rilasciate dalle grandi catene di distribuzione al pubblico di prodotti alimentari e high tech.

Le tessere associative di ogni genere da quelle culturali alle palestre, beauty farm etc.

Non dimentichiamo le piattaforme sociali che, paparazzi a parte che lo fanno per campare e spesso col consenso dei paparazzati, stuzzicano i pruriti dei guardoni e dei perditempo ignoranti.
Insomma che dire? Il nostro cammino non passa inosservato.


Siamo perennemente tracciati.

Perché ci ritraiamo come ricci davanti a una proposta governativa di usare una applicazione per tracciare i casi del covid19?

Google sa tutto di noi! Quanto dormiamo e che cibi preferiamo. Con chi chattiamo. Dove ci troviamo etc etc.
D'accordo: la privacy è sacrosanta! Ma purtroppo è corrotta da tempo. È andata in crash. E noi lo abbiamo concesso con una certa leggerezza. 

Il grande fratello ha vinto! basti guardare all'uso indiscriminato che facciamo dell'appendice telematica personale: il telefonino.

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