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mercoledì 2 gennaio 2013

Italia, baratro fiscale evitato, forse, ma il lavoro?

aore12
50 lire, coniazione d'ispirazione repubblicana:
 il lavoro produttivo

Notizie da palazzo Chigi. 

Sul sito del governo italiano, in data del 31 dicembre 2012, appare l'analisi dell'anno appena trascorso gestito dal Governo tecnico di Mario Monti.

Com'è giusto che sia, l'ufficio stampa e il portavoce del governo curano e pubblicizzano l'operato dei professori. Parlano di spread e di tassi d'interesse. D'integrazione europea. Fisco. Spending review. Riduzione e tagli di enti locali e organismi pubblici. Costi della politica. Rivedere le spese militari per ridurre gli sprechi e migliorare risorse e produttività (produttività? Sembra inappropriato parlare di produttività laddove si spende molto per gli armamenti e pochissimo per la tutela giuridica del cittadino).

E poi si legge anche di competitività del Paese. Secondo il documento, l'azione di governo non è stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica. Peccato che quest'ultima opzione non l'abbia notata nessuno! specialmente i tantissimi che vivono ai margini del sistema balordo improntato sul consumismo sfrenato che non consente ai miseri il sacrosanto lusso di comprare un kg di pane senza dover scegliere tra lo sfamarsi o il ripararsi dal freddo!

Ma poi non sono del tutto incoscienti, e una nota d'incertezza, chiarificatrice della realtà vera di questi ultimi provvedimenti, si riscontra laddove si legge:
“Si è cercato di eliminare i colli di bottiglia che frenano l’economia del paese, aprendo il mercato ad una maggiore concorrenza; si è cercato di creare un ambiente favorevole per le imprese, attraverso le liberalizzazioni e le semplificazioni (come per esempio nel segmento ambientale e nelle procedura di disinquinamento dei poli industriali contaminati); si è puntato sulle infrastrutture per favorire i collegamenti e la mobilità all'interno del paese e da e verso l’estero.”
appunto, si è cercato ma non riuscito!

E ancora parla di produttività e competitività per attrarre investitori esteri. E di liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti. Banche assicurazioni corruzione legalità.
Insomma una logorroica esposizione del normale lavoro attinente alla politica, effetti mai ottenuti!, se vogliamo realmente guardare in faccia la realtà in virtù delle tante famiglie che vivono condizioni di ansie e peregrinazioni giornaliere.
Ma l'ultima chicca, il regalino che il governo tecnico ci ha lasciato sotto l'albero e nelle culle dei presepi è l'innalzamento dell'età pensionabile a sessantadue anni e tre mesi per le donne e sessantasei anni e tre mesi per gli uomini con 42 anni di lavoro e contributi versati. (dimenticando che il lavoro è ormai preistoria).
Quindi si presuppone che abbiano creato opportunità di lavoro. Niente. Niente lavoro, solo parole!
Parole scritte che evidenziano i limiti degli uomini ancorati a numeri, spread, soldi, finanze e affari. che secondo i centristi e quanti appoggiano l'agenda Monti dovrebbero continuare nell'azione risanatrice, anche a costo di sviluppare  nuove sacche di povertà. Ma, un'azione analoga a quella fatta da Obama in America per evitare il baratro fiscale alle famiglie italiane no?

lunedì 24 dicembre 2012

agenda Monti, le ambizioni del prof.

25 pagine di buone intenzioni compongono l'agenda Monti online, visibile nel web sul sito www.agenda-monti.it.

È un'analisi pacata, ben strutturata quella che il prof. Mario Monti fa e propone per uscire dalla crisi attuale e traghettare l'Italia priva di populisti e populismi in una nuova Europa costruita su misura, integrata e solidale.

Proposte d'intenti difficile da non condividere. Anzi sono sempre state al centro delle attenzioni di quanti amano la Politica alta e nobile. Ma, si riscontra una lacuna comune, fin'ora, a tutti i partiti che hanno predicato l'attuazione del welfare nello Stato senza individuare, però, l'origine delle risorse da investire per migliorare società, cultura, lavoro, e riforme sociali sottolineate nell'agenda in questione.
In sintesi, mi spiacerebbe se anche Mario Monti avesse somatizzato dichiarazioni d'intenti che rasentano il tanto vituperato “populismo”.
Inutile, per il momento, accennare alle questioni, apprezzabilissime, trattate nell'agenda: sono l'elenco delle cose che si dovrebbero fare nei primi cento giorni di un ipotetico governo a conduzione Monti, se si formerà un polo d'ispirazione montiana che lo chiamerà a guidarlo una volta raggiunto il favore delle urne.

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