Impossibile dire come andrà a finire la vicenda. L'enorme polverone che si è alzato attorno alla reginetta dei social web lascia basiti.
La notizia della “trappola mediatica” in cui è caduta sta facendo il giro dei canali e ognuno esprime il proprio pensiero in merito. Giusto o presunto tale, il giudizio non richiesto, incide sulla persona invidiata e osannata. I cuori si dividono. Con superficialità si allestiscono talk show.
L'invida sociale sta consumando una vittima eccellente?
Una vittima alla cui corte hanno bussato in tanti. Le imprese, per commerciare e vendere i prodotti, gli operatori del settore di marketing e immagine che rendono accessibili mondi vacui in cui i comuni mortali osano sognare parallelismi irrealizzabili per la maggior parte. E quanti sono in cerca di visibilità sognano universi irraggiungibili nella realtà. Sognare non costa niente! Mentre si vive di luce riflessa.
La pubblicità è un propellente potentissimo.
Una pubblicità azzeccata riesce a smuovere enormi interessi. Poco importa se si parla bene di un certo prodotto. L'importante è che se ne parli!
Sulla scia di questo assunto, secondo i rumors la tuta grigia indossata da Chiara Ferragni ha fatto il botto! Nonostante costasse sui seicento euro è sold out.
Non v'è dubbio che nell'organizzazione Ferragni qualcosa è andato storto, comunicazione e immagine hanno pesi specifici importanti! Nell'universo mediatico dell'e-commerce.
L'errore c'è stato ed è da quello che si è sollevata la bufera.
Chiara è vittima di un meccanismo spietato che quando trascina nei bassifondi i personaggi famosi e invidiati i comuni mortali gioiscono?
Può, la beneficenza sbandierata ai quattro venti, lavare la sporcizia gettata con cattiveria da quanti si stracciano le vesti e gridano allo scandalo?
Indubbiamente è indecoroso ostentare ricchezza e abiti griffati anche se offerti dagli sponsor. È nell'ordine del contratto!
L'opulenza sbandierata sui canali mediatici è sinonimo di profitti miserevoli corazzati da status sociali che donano dignità a chi li possiede e vive nell'elogio del consumismo. E la beneficenza è parte integrante del sistema.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.