È un libriccino composto da 19 racconti ambientati nella Calabria contadina degli anni 50. Le storie, brevi, arricchite con le illustrazioni del pittore di Cortale Andrea Cefaly, accompagnano i lettori nel mondo del proletariato tipico di quegli anni. E narra del lavoro nei campi e di antichi mestieri, di lavori artigianali ormai in disuso e sconosciuti ai ragazzi d’oggi. Servigi pagati con poche lire, appannaggio di pochi latifondisti o borghesi, piuttosto che con gli scambi di derrate alimentari o altre forme tangibili, prassi consolidate nelle piccole comunità contadine.
L’eremita di Sant’Anna è un universo dal valore enorme per
la nostra storia. Una sorta di promemoria poetico per quanti sono cresciuti e
hanno vissuto se pur di riflesso le atmosfere narrate, testimonianza di vita
che arricchisce per l’umanità che prende forma tra le pagine ingiallite e
rilette in questi giorni. Fattarelli e personaggi che hanno visto la luce nella
prima stampa:
“Finito di stampare nel marzo del 1984 in Catanzaro nella tipografia f.a.t.a per conto
dell’editrice fucina jonica” . Cosi è impresso nella copia ingiallita dal tempo e custodita gelosamente nella mia
libreria alla sezione “scrittori calabresi”.
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