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giovedì 20 ottobre 2022

La versione confidenziale di Berlusconi su Putin e l'infedele

 L'atmosfera è quella delle grandi riunioni tra amici. Il vocìo fa da sottofondo alle parole del leader indiscusso: Berlusconi.

Sapete com'è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neo-costituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: “Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu”. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un'altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”.

Caso strano qualcuno rompe il giuramento e fa trapelare l'audio, prontamente registrato da qualche buontempone infedele oppure come cimelio chicca di qualche super fedelissimo da conservare e esporre agli intimi in un futuro prossimo ma certamente non adesso.


Le parole registrate e trasmesse anche sulla stampa seminano dubbi leciti. E aprono nuovi interrogativi: Putin è davvero un mostro? Oppure è uno statista tirato dalla giacca dai suoi vicini per essere difesi dagli ucraini cattivi?

E Zelensky è davvero quell'attore prestato alla politica che difende la democrazia e di diritti d'indipendenza dell'Ucraina?

Se fossero su un aereo in panne ad alta quota a chi dareste il paracadute?

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