La comunione d'intenti tra il teatro di Calabria Aroldo Tieri e la fondazione Rocco Guglielmo è diventata, per la città di Catanzaro, un'opportunità unica per chi ama l'arte della parola personalizzata che si fa emozione e scoperta della classicità declamata nonché l'arte e gli artefici della visione materica connaturata alla gestualità plastica e o pittorica.
Ieri sera nella cornice del "marca" la compagnia teatrale ha messo in scena alcuni aspetti della divina commedia dantesca.
Dante: la sconfitta e il dolore nella divina commedia.
Quattro momenti salienti formano il percorso esaminato, seguito e presentato dal contemporaneo “Virgilio” prof Luigi La Rosa, curatore attento e fabulatore eccelso che accompagna per mano tra i meandri danteschi (odiati ai tempi della scuola perché imposti) gli spettatori.
“Lasciate ogni speranza o voi che entrate...” Sussurravamo mestamente noi giovani scapestrati allorché si fibrillava nascosti negli ultimi banchi dietro i compagni secchioni.
Sarà una palla! Mi son detto. E invece no. Meraviglia delle meraviglie: ieri sera alcuni versi vennero su dal buio, superarono la cortina della corteccia grigia che li teneva imprigionati dai tempi immemori della scuola, scivolarono all'esterno mescolandosi alla narrazione teatrale e sulla traccia melodica narrativa del novello Caronte navigarono su acque sublimi, vestirono inediti panni e sorprendenti ambientazioni mentali dimenticati guardarono al passato con occhi nuovi.
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