In volo con Alitalia.
Ho volato e percorso l'Italia da sud a
nord e viceversa in un solo giorno. Arrivi e partenze in perfetto
orario.
A parte l'alzataccia del mattino e le
distanze da coprire in macchina da e per l'aeroporto di Lamezia Terme
per il resto tutto è filato liscio come l'olio.
L'atterraggio a Linate è stato
soffice. Un plauso al comandante che ha fatto planare il velivolo
come una piuma sulla pista.
Nessuna turbolenza in volo.
Le nuvole sotto di noi infondevano
sicurezza; simili ad un soffice enorme batuffolo bianco dalle
velature celesti dividevano lo spazio aereo.
Spenti i contatti multimediali lassù
si è fuori dalle teorie partigiane e dalle beghe strumentali delle
diverse fazioni nazionali e transnazionali.
Nuove distanze ci avvicineranno,
cantava Degregori.
Spenti i canali mediatici e
dimenticando per un po' il telefono in modalità “volo” ci si può
perdere nell'infinito e fantasticare o, molto meglio, stare spenti.
Lasciare che lo sguardo vaghi sopra e sotto la cortina impalpabile
dell'aria fino a quando la voce del pilota comunica qualcosa in
merito alla rotta e all'atterraggio.
Il ritorno alla realtà è brusco: riporta allo stato cosciente e alla necessità che ha imposto di prendere un volo da e per Milano.
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