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venerdì 9 giugno 2017

Tassa di proprietà: Auto vecchie pagheranno di più

Se passa il pensiero e la legge di Calenda.

Dopo i mulini a vento, i pannelli solari, il gas e tutte le altre energie alternative che, guarda caso sono appannaggio delle lobby economiche che pilotano le decisioni dei governi, un'altra tegola sta per cadere in testa agli automobilisti che sono costretti a tenere in vita macchine vecchiotte ma efficienti e in sintonia con gli standard ministeriali.

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda spiega che la tassa di proprietà sarà definita «in rapporto a un rinnovamento del parco in maniera più accelerata». Notizie di simile fantasiosa creatività finanziaria lascia basiti!

In parole povere, secondo il concetto del ministro le auto vecchie pagano la tassa di circolazione, anzi di proprietà, di più rispetto alle nuove.
Il ministro, infatti, ha sottolineato che per svecchiare il parco circolante non è opportuno adottare "un meccanismo di rottamazione generalizzato e costosissimo", ma studiare un sistema "che lavori sul rapporto tra tassazione e rinnovamento del parco in maniera più accelerata".

In estrema sintesi, alle auto più anziane sarà applicata una tassa di circolazione più onerosa. A questo proposito, Calenda ha sottolineato che "ci sarà una proposta" al termine dell'iter per il compimento della Sen, la Strategia elettrica nazionale.

In buona sostanza, per aiutare le case automobilistiche, il ministro Calenda induce i cittadini, costretti a usare e mantenere efficienti auto datate per mancanza di soldi, tra l'altro, fino ad oggi, obbligati a revisionarle ogni due anni e pagare una tassa di circa 75€ allo Stato, con un ragionamento contorto e tutto suo, ad indebitarsi. Rottamare, quindi, le vecchie e comprarne di nuove, se non si vuole pagare una tassa di proprietà più esosa di quanto non lo sia già.

Il ministro si difende dicendo che è una direttiva dell'Unione Europea. Per cui è necessario “diffondere i punti di rifornimento di carburanti alternativi con neutralità tecnologica tra gas ed elettricità”. Perché lui dice di non essere iscritto né al partito dell'auto elettrica né a quello dell'auto a gas, la neutralità tecnologica ci è imposta dall'Ue”. Parole del ministro Carlo Calenda.

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