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lunedì 21 marzo 2016

I rischi delle città mercato

Centro commerciale 2 mari: tutti mafiosi? 

Certo, siamo bravi a creare eventi e giornate commemorative per non dimenticare le scellerate azioni disumane fatte in passato e tenere alta la guardia affinché non accadano mai più crimini contro l'umanità:
Non dobbiamo dimenticare la guerra (e siamo perennemente in guerra); le ingiustizie, gli sfruttamenti, le schiavitù e le diseguaglianze sociali (e siamo a fare i conti per strappare coi denti la quotidianità più banale in una finta falsissima democrazia).

Oggi in Italia si commemorano le vittime di mafia e da sud a nord nelle piazze si scandiscono i nomi dei morti ammazzati dalle organizzazioni malavitose.

centro commerciale due mari

Oggi in Calabria lo Stato sequestra beni per oltre 500milioni di euro ad una presunta famiglia 'ndranghetista lametina e tra i beni confiscati c'è anche l'equivalente economico investito in un centro commerciale frequentatissimo che, suppongo, dia da vivere a chissà quante famiglie oneste oltre a quelle malavitose: i due mari, che non chiude per evitare ingenti perdite a quanti lavorano nel e per il Centro Commerciale ma la cui gestione è affidata ad amministratori nominati dallo Stato

Il centro commerciale dei due mari sequestrato dalle forze dell'ordine è una realtà particolare, sorge ai margini della strada statale che conduce a Lamezia Terme e poi si dirama: una bretella s'immette sulla A3, in piena campagna, e l'altra prosegue per la stazione ferroviaria e l'omonimo aeroporto gestito dalla sacal.


È particolare, dicevo, perché fino a ieri, nessuno degli imprenditori avrebbe pensato di spendere una lira per installare lì una qualsiasi attività. Invece si è dimostrata un'azione lungimirante e produttiva!
E sì, prima che i megacentri commerciali prendessero il sopravvento sulla nostra mentalità e sulle nostre abitudini e, cosa non da poco conto, sugli interessi degli imprenditori, il commercio spicciolo e all'ingrosso si praticava solo ed esclusivamente in città, alla portata di mano degli anziani e dei cittadini non motorizzati. Ma questo concetto, ormai, è preistoria!
Il decentramento commerciale è la nuova e vincente scienza economica globalizzante.
E poco importa se le nuove città commerciali spogliando i centri abitati dalle microattività familiari annulla personalità popolari e ruolo sociale dei negozietti storici (dove si comprava anche a “credito” segnando il dovuto sulla “libretta”), la loro realizzazione punta diritta a realizzare affari, costi quel che costi.

Anche Catanzaro, Crotone, Vibo, Cosenza, Reggio Calabria, Lamezia stessa. e non solo, hanno i rispettivi centri commerciali che non danno roba “in credenza” ma la si deve pagare in contanti e subito. Ormai funziona così.

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