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lunedì 21 dicembre 2015

CALABROTTI, belli, brutti e malfidenti

Cosa c'è di anomalo nell'emendamento firmato da Roberto Occhiuto che destina un milione di euro alla fondazione voluta da Rita Levi Montalcini e presieduta dal calabrese Giuseppe Nisticò?

Voglio capire:
si parla tanto di ricerca, ci stracciamo le vesti per i cervelli in fuga,
ci indigniamo per il mancato impegno dei giovani nei vari campi del lavoro
mentre si fanno lunghissime trasmissioni televisive, maratone strappalacrime per raccogliere fondi da destinare ai centri di ricerca e poi ci si scandalizza se una misura del governo,
che prevede, all'interno della legge di stabilità approvata alla Camera e adesso al vaglio del Senato,
dà soldi ad un istituto di ricerca che impronta gli studi sui neuroni cerebrali?

Per taluni, a parte quanto premesso sopra, la “manovra” della Camera è intesa come una mancia per Pino Nisticò.

Sarà per l'appartenenza politica dei firmatari e del destinatario? o ci sono altri motivi sconosciuti ai più?
Se così è, sarebbe opportuno andare oltre e impostare l'articolo giornalistico in maniera diversa, sfrondanrlo dai malintesi per non lasciare spazi fantasiosi alle fregole personali dei “gufi”, come direbbe Renzi, surrogandolo con prove certe che esulano dalle sensazioni epidermiche dei soliti malpensanti o dalle simpatie politiche avverse.
Insomma, chi fa “disinformazione” e scrive così, lascia il tempo che trova.

D'altronde, le pubblicazioni scientifiche prodotte testimoniano la valenza dell'EBRI, l'Istituto di ricerca destinatario dei fondi statali.

Magari ci fossero sempre soldi da destinare agli studi, alla ricerca, all'arte, alla CULTURA!

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