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giovedì 17 settembre 2015

Addosso al debole senza pietà

Stamattina c’è molta affluenza alla fontana della Piterà. Per capirci con chi non è della zona è necessario spiegare alcune piccole questioni legate all'abitudine dei catanzaresi e alla qualità dell’acqua distribuita dalla “Sorical” in tutta la città capoluogo di regione con due differenti fonti di approvvigionamento: l'acqua dei fiumi "alli e corace" nelle zone a valle e quella del Passante da nord a centro città.
In ambedue i casi la qualità dell'acqua, specialmente a sud della città, è pessima. L'acqua che arriva nelle case è talmente dura, piena di calcare che, ben che vada, quando è solo la potenza degli additivi chimici ad agire, tinge di bianco i rubinetti e ottura le tubature, pregiudica la vita degli elettrodomestici e la salute dei cittadini.

Catanzaro "fontana di Piterà"

 Qui nel rione “Piterà” staccato da Catanzaro e immediatamente dopo Pontegrande (altro quartiere cittadino a nord)  scorre  l’acqua fresca del “Passante”, un bacino artificiale creato per raccogliere l’acqua della presila catanzarese.
La fontana pubblica, incastonata in un declivio ai piedi di un’enorme quercia secolare, è meta dei cittadini che amano la fresca acqua della sila e da alcuni fedeli devoti alla Madonna di Fatima che qui hanno costruito la grotta che ospita la statua contornata da aiuole infiorate.


Oggi c’è molta gente con tantissimi recipienti da riempire.
La macchina si ferma al bordo della strada, tra le due curve. Scende una ragazza con un cestello in mano contenente sei bottiglie da litro.
“faccio subito faccio subito” dice alla persona che sta alla guida. “Permesso permesso mi fate riempire per favore per favore”. E senza aspettare il consenso di chi stava già riempiendo infila una bottiglia nella canna dell’acqua incurante delle esortazioni a lasciare perdere e andarsene della madre che tenta invano di portarla via.
La sommossa è immediata. Le donne in attesa reagiscono malissimo. Io capisco che la nuova venuta deve essere affetta da qualche disturbo mentale da come parla e da come si comporta. Anche gli altri avventori lo capiscono ma non gliene frega nulla. Reagiscono quasi come la giornalista che fece lo sgambetto al profugo con in braccio il bambino.
“La colpa è della madre che non doveva farla scendere dalla macchina”. Dicevano per tacitare i sensi di colpa.” Che ne sapete voi del dolore e dei problemi che mi comporta questa figlia mia”.  “Ognuno ha problemi in casa”. “Io devo andare al lavoro e faccio tardi”. …
Solidarietà? Ma quale solidarietà! Ognuno guarda il proprio stato e non gli interessa niente del prossimo. Altro che inclusione sociale. Siamo morti dentro. siamo alla guerra tra poveri …

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