Come si risolve la crisi?
Con tavoli tecnici!
Questo si sente dire nei salotti
televisivi. Ma possono le parole sopperire ai fatti quando i fatti
hanno un nome ben preciso che si chiama necessità immediata: fame!, di
espletare i bisogni primari che servono per la sussistenza familiare
quotidiana?
"dacci oggi il nostro pane quotidiano..." |
In poche parole se c'è fame è
d'obbligo che sulla tavola ci sia un pane, magari accompagnato con un
po' di companatico ma ad estremi mali estremi rimedi cosicché anche
il pane asciutto va bene purché c'è! La sola visione di un pane ben
cotto sazia... e invece si sente ancora parlare di medio e lungo
termine della politica, delle esigenze degli imprenditori, delle
banche, delle politiche europee, nazionali e locali.
Guccione, in merito ai
localismi, lancia l'allarme: la regione Calabria è a rischio
default! Non ci sono soldi anzi c'è un debito di circa 2miliardi
e mezzo di euro!
Allora, cos è successo in tutti questi
anni? Come mai le quote europee destinate alla calabria sono tornate
indietro e ne hanno beneficiato altri?
È mancata la previsione di qualche
tavolo tecnico? Qualcuno ha sbagliato i calcoli e le genialate
studiate a tavolino da tecnici, imprenditori, studiosi e politici non
sono servite a nulla?
Se così è significa che le parole
fatte fino ad ora e gli impegni presi dei vari dirigenti non sono
serviti a niente! Ma visto che la parola “tavoli tecnici” ancora
affascina qualcuno, se ne potrebbe istituire uno per fare un'analisi
immediata e vedere cosa e chi non ha funzionato. Rimuovere i
sapientoni e gli ostacoli da loro eretti … ma se ciò non avviene,
allora, rimane in piedi un solo significato: non si ha davvero la
volontà di cambiare e porre rimedio alle malefatte della classe
dirigente che ci ha guidato fino ad oggi e buttato a mare con tutti i
vestiti!
L'immediatezza consiste nel welfare.
Pensare e soddisfare le necessità reali delle famiglie e nel
frattempo arare il terreno delle opportunità, migliorare le
condizioni dei lavori esistenti affinché questi possano offrire
nuove prospettive all'indotto che gira attorno e valorizzare il
territorio calabro che per sua natura è vocato al turismo e
all'agricoltura non dimenticando i siti culturali e archeologici
lasciati in eredità dai popoli invasori e dagli autoctoni bretti,
che, come qualcuno vanta, hanno dato origine al nome della Penisola,
Italia, dal nome del re degli Enotri “Italo”.
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