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lunedì 21 aprile 2014

Affruntata tra folklore teatralità e commissariamenti

A proposito del caso Stefanaconi e Sant'Onofrio.

Stato e Istituzioni religiose insieme per la rinascita sociale e culturale della Calabria

Leggo che secondo la prefettura vibonese due dei sorteggiati che avrebbero dovuto fare i portatori delle statue “dell'Affruntata”,uno a Stefanaconi e l'altro a Sant'Onofrio, fossero in odor di 'ndrangheta. Per questo motivo, in sintesi, la commissione ha deciso il commissariamento della rappresentazione religiosa che dalla notte dei tempi si svolge nei due centri calabresi.

"resurrezione" gentile concessione arch. m. iannino

C'è da chiedere: non si sarebbe potuto intervenire sui due presunti 'ndranghetisti piuttosto che creare l'ennesimo caso di cattivissima nomea ad una terra martirizzata dai mass media?

La notizia ha fatto il giro del mondo! E, com'era prevedibile, ha gettato altro fango sui calabresi onesti che si sono visti scippati della rappresentazione religiosa.
Ancora una volta macchiati dall'infame connubio, i cittadini di Sant'Onofrio hanno reagito con l'annullamento della rappresentazione. L'incontro tra Maria e Giovanni non c'è stato. Ma neanche quello tra Stato e cittadini.


Uno Stato che apparentemente non interviene anzitempo diventa nemico della gente. È un padre padrone. Un soggetto distante dai problemi del territorio e dei suoi figli che, non essendo presente e prodigo nell'alleviare difficoltà e anticipare le crisi dei valori, è comunque pronto a percuoterli con mano ferma e autoritaria quando sbagliano.

Si sa, storicamente, la 'ndrangheta è sul territorio. Si nutre della fame e della miseria del popolo. Fa vedere una sorta di misericordiosa vicinanza. Lascia intendere di saper risolvere i problemi del lavoro e protegge gli affiliati. Ma questa è solo apparenza! Un'apparenza che premia il malaffare.

Ma, ritornando al commissariamento delle rappresentazioni, inutile nasconderci dietro al fatidico dito, le infiltrazioni delle lobby, siano esse definite 'ndrangheta, mafia o con altri appellativi, sono sempre esistite e non è intervenendo alla fine del processo che si debellano.

La 'ndrangheta è una malattia sociale. E come ogni altra malattia deve essere prevenuta. Curata all'origine. Iniettando nel tessuto sociale vaccini mirati quali la cultura del rispetto e dell'amore per gli altri al momento opportuno. Insomma, quando, si è piccoli, lo Stato e le sue ramificazioni devono dimostrare vicinanza benevola nei confronti delle famiglie specie se in affanno.
In sintesi, le istituzioni hanno l'obbligo di essere presenti e rassicuranti; il loro compito consiste nel fare iniziare il cammino coi calzari appropriati e col piede giusto... non presentarsi da esattori al traguardo.

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