R.I.P. Madiba, ora tocca a noi agire sulle idee.
Il mondo piange Madiba, io no! Io sono grata al mondo per aver donato a noi Nelson Mandela.
Il suo pensiero vive e migliora le
menti, nonostante le ingiustizie dei forti sui deboli che continuano
a governare la terra.
Mandela, come Gandhi ha tracciato la
strada della libertà per i diseredati, gli oppressi, gli ultimi.
Oggi, dopo una lunga agonia, il suo
corpo ha cessato di respirare. Si è arreso all'inevitabile. Ma mai
si è arreso alla tirannia degli uomini.
A divulgare la sua lotta contro
l'apartheid, la sua stoica determinazione, se pur in carcere e farlo
conoscere ai giovani, alcune firme del rock che presero parte al
“Free Nelson Mandela” e al mitico festival “artist united
against apartheid” organizzato da Steve Van Zandt, fido amico del
Boss a Sun City nel cuore del potere bianco sudafricano.
Bono. Lou Reed. Springsteen. Bob Dylan.
Alcuni dei menestrelli rock che hanno cantato “Mandela” in quanto
icona di “fratello e o sorella soggiogati” per la libertà del il
pensiero di Mandiba.
Ma, anche una canzone per nulla pensata
con le stesse intenzioni, “I Want to Break Free”dei Queen
(contestati, perché andarono a suonare in Sudafrica in quegli anni e
non con gli stessi intenti di Van Zandt e soci) è stata adottata e
divenne l'inno dell'Anc, il partito di Mandela.
Ecco, sì, mi pace pensare che le sue
sofferenze siano servite a qualcosa. E che il suo pensiero continui a
vivere e che arrivi a governare la terra.
Ciao Madiba. Un bacio.
R.I.P. Nonno Nelson, ORA TOCCA A NOI TENTARE DI CAMBIARE LE MENTI.
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