courtesy archivio M. Iannino |
Tra gli stipendi d'oro della casta i cittadini e il lavoro reale c'è l'abisso
Parliamo di lavoro e di soldi?
Tra noi comuni mortali e
quelli della casta che dicono di tutelare i nostri diritti e che ci
terrorizzano dicendo che senza di loro non ci sarebbe democrazia, la
differenza sociale e economica c'è ed è grossa!
Secondo Franco Bechis, che ha voluto fare le pulci ai politici trombati e ha pubblicato i calcoli, queste sono le cifre:
Beppe Pisanu 175mila euro, Mario Tassone 158mila euro, Flippo Berselli
278mila euro, Livia Turco 241mila euro, Massimo D’Alema 64mila
euro, Francesco Rutelli 111mila euro, Roberto Castelli 195mila euro,
Stefano Stefani 176mila euro, Pierluigi Castagnetti 111mila euro,
Valter Veltroni 44mila euro, Claudio Scajola 158mila euro, Enzo Carra
111mila euro, Sergio D’Antoni 111mila euro, Furio Colombo 64mila
euro, Ricky Franco Levi 64mila euro, Savino Pezzotto 44mila euro.
Pisanu, Veltroni e D’Alema
hanno incassato precedentemente una tranche a causa delle pause del
mandato parlamentare.
E comunque è bene
ricordare che, le liquidazioni degli “onorevoli”, a differenza di
quelle dei comuni cittadini, sono esentasse.
Non che non li meritino, ma se tanto mi dà tanto
preferirei essere un trombato d'oro anch'io anche se con minor
“democrazia” ma con la loro pensione.
A questo punto immagino di vedere le facce schifate dei tanti "compagni".
Che c'è sono populista?
Qualunquista?
Credo che con un “assegno
di reinserimento” simile, chiunque di noi farebbe la parte del reprobo e starebbe bene senza dover
essere costretto a fare il qualunquista. A urlare. Scendere in piazza
per difendere il diritto alla sopravvivenza e non per ingraziarsi
qualcuno che ha reso il sistema sociale un inferno.
E invece no!
Non mi stancherò mai di
ringraziare le riforme di Monti volute dall'Europa e dalle banche
controfirmate dalla Fornero ma lasciate in eredità dal Governo
Berlusconi e appoggiate convintamente da Bersani e il PD.
Ed è sempre grazie a loro
se lo stato sociale è stato distrutto dai barbari della finanza creativa. ed è sempre grazie a questo stato di cose se pur avendo versato tutti i contributi molte persone non hanno il diritto di
ricevere l'assegno della pensione inps in quanto giovani sessantenni ma senza lavoro.
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