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mercoledì 14 novembre 2012

carcere per chi diffama a mezzo stampa

il carcere aggiusta i guasti causati dalla diffamazione?


Nel lessico corrente internet è descritto come il luogo della democrazia liquida. Una piazza dove chiunque può esprimere la propria opinione come se fosse, appunto, nella piazza del paese in cui è nato e dove, grosso modo, si conosce tutto di tutti.
Nelle piazze, si sa, si racconta di tutto. Si parla di argomenti seri; si scherza; si raccontano barzellette e si diffama trincerandosi o facendola passare per una battutaccia goliardica se il soggetto diffamato s'incazza, picchia o denuncia il delatore. Comunque vadano le cose, lì, nel piccolo cerchio delle conoscenze, la lite rimane circoscritta. Differente è il danno provocato dai mezzi di diffusione generalisti come giornali, televisione e internet. Se a ciò si aggiunge la volontà precisa di usare la parola scritta o urlata per delegittimare e annientare persone antipatiche o nemici, è chiaro a chiunque che, occorre qualcosa che funga da freno. Inutile gridare allo scandalo!

Hanno fatto bene i parlamentari a chiedere il voto segreto per votare la “legge sul carcere ai giornalisti diffamatori”?
Personalmente sono dell'avviso che ognuno debba essere convintamente presente, corpo e mente, quando decide di assumere una posizione importante per la comunità.

Sulla riforma della diffamazione è passato ieri al Senato, a scrutinio segreto e con parere contrario anche del governo, un emendamento della Lega, appoggiato dall'Api, che dà al giudice la possibilità di infliggere, come pena massima, la reclusione fino a un anno per chi è recidivo e ricade nella diffamazione altrui a mezzo stampa.
Per Pdl e Pd che avevano stretto un accordo e giovedì scorso, l'emendamento aveva ottenuto il via libera in commissione Giustizia per il no al carcere per i giornalisti ma una pena pecuniaria massima fino a 50mila euro.

Mi si chiederà: sei per il carcere? No! sono per la libertà di pensiero e il rispetto per le libertà altrui e contro ogni tipo di mistificazione.

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