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lunedì 5 dicembre 2011

il museo immaginato di Philippe Daverio

aore12blog
I soldi evaporano ma il capitale umano resta! Così anticipa la presentazione del suo ultimo libro Philippe Daverio. Un testo costruito attorno ad una raccolta di opere d'arte di ogni tempo e luogo inserite in una costruzione immaginaria che, a differenza dei musei fisici, è il massimo dell'immaginato da chi ama l'arte. Seguendo il percorso atemporale tracciato da Daverio si passa dalla biblioteca/pensatoio con la sedia per il padrone di casa comodissima e quelle per gli ospiti scomodissime, il reparto cucina, le camere da letto e il salone tutte arredate con mobili affini alla personalità del critico e quadri privi di cronologia temporale, quindi quadri del 600 affianco a quelli dell'ottocento. In sintesi s'incontra tutta l'arte e la creatività che ha fatto progredire l'uomo nelle varie epoche.
Leggendo tra le righe s'intuisce quale sarà il taglio del suo prossimo format televisivo, che non sarà più “Passapartout” perché costava molto alla RAI ma “il capitale”. Titolo che si rifà al noto saggio di Karl Marx ma con sfumature totalmente diversi. Daverio indaga il vissuto umano, perché il vero capitale è l'intelligenza la storia che abbiamo alle spalle, quindi, le motivazioni che spingono a reagire e creare la differenza tra positività e negazione e ce li offre in chiave ironica, com'è nel suo stile, dissacratoriamente propositivo.

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